Stadio della Roma, Croppi: “Analizzare quando Parnasi acquistò i terreni”

stadio della roma



Umberto Croppi, già assessore alla cultura nella giunta Alemanno, è intervenuto in merito allo stadio della Roma, ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia”, condotta da Gianluca Fabi e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

In merito all’inchiesta sul nuovo stadio della Roma

Di fronte a indagini di questo tipo mi viene sempre in mente l’immagine del setaccio. Queste inchieste sono come un setaccio agitato che lascia cascare il pulviscolo, però le cose grosse restano sopra. E poi l’attenzione si concentra sul pulviscolo anziché sulle cose grosse. Da quello che abbiamo letto finora, ci sono state trattative sullo stadio, ma è la legge sull’edilizia contrattata che a Roma si utilizza da 20-25 anni.

Se bisogna contrattare, ci devono essere delle trattative. La legge che consente le opere compensative, le volumetrie, è successiva alla stipula dell’accordo per lo stadio di Tor di Valle, cioè è un vestito costruito apposta. Quindi le vere trattative, le vere azioni delle lobby, i veri scambi di interesse non stanno nelle migliaia di euro che forse Parnasi ha dato a qualcuno, o nelle richieste di posti di lavoro, stanno in questo nucleo incandescente che c’è prima e sopra ma di cui nessuno si occupa. Non solo la magistratura, anche osservatori, giornalisti ed elettori che sanno qual è il magma che c’è dietro, si esaltano solo per il pulviscolo.

Prassi consolidata a Roma

Questa vicenda è stretta tra due provvedimenti legislativi e una prassi consolidata da decenni a Roma, quella che ha consentito la costruzione di grandi opere in barba a qualsiasi normativa. I due provvedimenti sono: la legge che consente l’edilizia contrattata e la legge che, per favorire la nascita di stadi, consente l’intervento di privati che ne beneficiano avendo in cambio la possibilità di costruire volumi da vendere.

E’ a quel livello che avvengono i veri scambi. Non dovremmo limitarci alle valutazioni sul pulviscolo, ma andrei a vedere quello che resta nel setaccio, le cose grosse di questi fenomeni che ogni tanto emergono e che quasi sempre portano dopo anni e anni all’assoluzione e allo scagionamento di quelli che oggi vengono messi sulle pagine dei giornali.

Su Parnasi

Tutti hanno rimosso la genesi di questa vicenda. L’ippodromo di Tor Di Valle è stato chiuso a seguito dell’accordo fatto per costruire lo stadio. Con la crisi dell’ippica, nel 2012, per salvare capra e cavoli Alemanno fa un accordo con Parnasi che acquista i terreni, anche quelli relativi all’ippodromo, sigla l’accordo per lo stadio e nel 2013 l’ippodromo chiude. Non è un’area abbandonata che si recupera, è abbandonata in quanto si è deciso di fare lo stadio lì. E’ là che bisognerebbe andare a vedere se ci sono state cene, se ci sono state dazioni invece nessuno se ne preoccupa.

Sul M5S

Le cose che stanno facendo molto scandalo, come la cena di Casaleggio con Lanzalone, è come
Buzzi che va alla cena di finanziamento di Renzi. E’ normale che il presidente designato di una
grande azienda pubblica si incontri con i vertici. Se prendessimo la fotogallery di Dagospia
dovrebbe stare in galera l’intera classe dirigente italiana. Il problema è che la leggerezza,
l’inesperienza del m5S fa sì che a volte finiscano vittime dei faccendieri come Marra e che queste
cose non le sappiano gestire, per cui dicono bugie e nascondono. Dovrebbero maturare e rendere
tutto trasparente, spiegare tutti i passaggi della vicenda senza reticenze.

Fonte: Radio Cusano Campus

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Informazioni su Emanuele Bompadre 16695 Articoli
Emanuele è un blogger appassionato di web, cucina e tutto quello che riguarda la tecnologia. Motociclista per passione dalle sportive alle custom passando per l'enduro, l'importante è che ci siano due ruote. Possessore di una Buell XB12S è un profondo estimatore del marchio americano.

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