Cibus, non solo prodotti in vetrina per un’edizione da record

Cibus 2018



L’edizione 2018 del Cibus di Parma ha fatto segnare ancora una volta il record di presenze e partecipazione, con circa 1300 nuovi prodotti in mostra nei vari stand e grande successo per le tipicità del Lazio. Oltre a questo aspetto, però, la fiera è stata anche l’occasione per la firma di un importante accordo, che potrebbe offrire un nuovo futuro alla filiera agroalimentare del nostro Paese.

Nasce Filiera Italia

È questo l’obiettivo di Filiera Italia, il network associativo nato dall’alleanza tra produzione agricola e industria italiana che punta a difendere e promuovere appunto l’eccellenza, l’unicità e l’autenticità del modello agroalimentare italiano. Come sottolinea Vincenzo Gesmundo, vicepresidente dell’associazione (già segretario generale di Coldiretti e consigliere di Creditagri), questa iniziativa è partita “per interessi, ma per interessi comuni”, e soprattutto “nasce anche dal cuore, per l’amore che si ha per il proprio territorio, per l’Italia in generale, per l’agricoltura italiana”.

Prima missione, lotta al falso made in Italy

E già dalla manifestazione parmense Filiera Italia ha messo in chiaro una delle prime battaglie che intende promuovere, ovvero il contrasto agli illeciti che danneggiano il made in Italy, con uno stand provocatoriamente chiamato “Made in Italy rubato” che mette in mostra “le ultime scandalose novità scovate nei diversi continenti che saranno smascherate nel cuore della food valley italiana”, come spiegato dai rappresentanti associativi.

Il Lazio protagonista al Cibus

Non solo polemiche, ovviamente, perché come detto il Cibus è stato come sempre una grande vetrina per le migliori produzioni dello Stivale, con il Lazio che ha svolto un ruolo da protagonista: la nostra regione ha infatti avuto a disposizione due grandi aree per presentare le proprie eccellenze, con uno spazio espositivo di 189 metri quadrati che ha ospitato le 22 aziende selezionate e una speciale food court che invece ha fatto da scenario per il ricco calendario di appuntamenti dedicato ai prodotti locali promossi in Fiera (confetture, caffè, formaggi, sardine, cioccolato, gluten free, birre artigianali, olio e sott’olio, pani, salumi e frutta).

L’anno del cibo italiano

L’evento ha assunto una rilevanza ancora maggiore in questo 2018, proclamato dal Ministero per le Politiche Agricole “anno nazionale del cibo italiano”, a riprova di un’attenzione verso il comparto anche dal punto di vista industriale: l’agroalimentare nazionale ha raggiunto un fatturato di 137 miliardi di euro, mostrando una crescita del 3,8 per cento nell’ultimo anno, con un export che cresce del 6 per cento e vale oltre 41 miliardi di cui oltre 32 di prodotti finiti, come si legge nel report di Federalimentare e Osservatorio CibusExport.

L’agricoltura del Lazio torna a correre

Un quadro finanziario in cui il Lazio sta cercando di emergere con sempre maggiore forza, recuperando terreno e posizioni rispetto al passato: nella classifica della produzione, la nostra regione raggiunge un valore di oltre 3 miliardi di euro l’anno, mentre in termini di valore aggiunto si assesta sul dato di circa 1,8 miliardi di euro, con risultati in forte crescita.

Edizione da record per Cibus 2018

L’interesse “statistico” ha trovato conferma nella grande partecipazione a Cibus, evidenziata dai numeri da record di questa edizione numero 19: oltre cento espositori presenti in più rispetto al 2016, con un totale di 3100 protagonisti dell’agroalimentare ospitati su un’area espositiva di oltre 135 mila metri quadri, ma soprattutto oltre 80 mila visitatori professionali, con incidenza del 20 per cento di stranieri e 2.500 top buyers. Come dice Antonio Cellie, CEO di Fiere di Parma, la sensazione che prevale è quella della soddisfazione, perché Cibus 2018 ha confermato “le enormi potenzialità, fortunatamente ancora inespresse, del Made in Italy alimentare” e dato la possibilità ai “buyer di tutto il mondo di tornare a Parma per continuare a mantenere e rinnovare i propri assortimenti” e alle nostre “imprese di proporre loro nuove e continue soluzioni per far mangiare sempre meglio i consumatori internazionali”.

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