Nel futuro di Ponton dell’Elce si coglie molta preoccupazione, allarme e nervosismo. È la sintesi di quanto emerso durante l’assemblea pubblica del comitato di Quartiere, che si è svolta domenica scorsa nel centro sociale comunale. 

Uno degli argomenti che ha “scaldato gli animi” è stata la vicenda delle interruzioni alla fornitura dell’acqua. Nelle settimane passate i rubinetti a secco hanno provocato notevoli disturbi, impossibilitando i residenti per parecchie ore consecutive a poter svolgere semplici azioni di vita quotidiana, come lavarsi ecc. 

Le interruzioni, dopo una serie d’ipotesi, sono state attribuite al malfunzionamento dell’impianto di potabilizzazione della ditta Zilio, che non permetteva il riempimento del serbatoio, con conseguente interruzione del flusso idrico nelle condotte che alimentano le abitazioni. Questa responsabilità ha determinato l’apertura di una procedura da parte dell’Assessorato all’Ambiente per ottenere un indennizzo risarcitorio che, come promesso dall’assessore Stronati, dovrebbe essere destinato a interventi per alcune migliorie nel quartiere.

Sull’entità del risarcimento dal tavolo del Comitato si è sparsa la voce che identificava lo stesso con una cifra più o meno pari a quindicimila euro. Abbiamo contattato l’Assessore per una conferma: a suo parere la realtà prevede un rimborso notevolmente inferiore a quanto sperato e annunciato in assemblea. Non è possibile ancora conoscere la cifra esatta, perché è in corso una trattativa tra comune e società appaltatrice, dato che questa viene determinata in una percentuale dell’affitto mensile (che è di 18.000 euro), non raggiungerà certo i valori troppo entusiasticamente dichiarati.

Per avvicinare e coinvolgere la cittadinanza, questa volta gli amministratori anguillarini hanno chiesto di compilare un modulo che con l’ausilio del Comitato di Quartiere avrebbe dovuto raccogliere i suggerimenti sulla possibile destinazione dell’eventuale risarcimento. 

Su questo fronte, la gran parte dei presenti è rimasta irritata dalla proposta illustrata dal Presidente Ferrante. A loro detta il Comune dovrebbe investire sistematicamente una parte delle risorse nelle opere destinate al decoro urbano nel quartiere periferico, giacché da troppo tempo, il disinteresse delle amministrazioni che si sono susseguite al vertice della politica cittadina hanno trascurato questa parte del territorio comunale.

I risultati sono i seguenti:

Le persone che hanno manifestato la loro scelta tramite il sondaggio sono 14, su circa 100 presenti, un numero decisamente non significativo.

Durante l’assemblea qualche cittadino ha proposto di combattere le inadempienze comunali con la denuncia penale nei confronti degli amministratori, ritenendoli colpevoli personalmente della mancanza di servizi primari, come la sicurezza delle strade, interruzioni continue per la fornitura dell’acqua , ecc. Altri hanno polemizzato nei confronti del Direttivo del Comitato, accusato di essere troppo accomodante con l’amministrazione comunale, poiché è stato ritenuto eccessivo il “ringraziamento” all’assessore per l’installazione del dearsenificatore, quando per la maggioranza degli astanti ha fatto solo il “proprio dovere”. Il gesto non deve essere frainteso, perché è solo un azione caratterizzata da regole che rientrano nel bon ton, un consigliere del Comitato ha concluso: “io se vado al bar, pago, e prendo un caffè in ogni caso dico grazie al barista, perché mi ritengo una persona educata”.

L’eventuale risarcimento non permetterebbe certamente un intervento sul ripristino e la sicurezza delle strade, il bisogno più sentito che emerge dal questionario (e anche reclamato da coloro che hanno restituito il foglio senza compilarlo!), per cui il Comune dovrebbe da oggi impegnarsi per trovare fondi “pesanti”, prima che la situazione diventi ingestibile.

Simonetta D’Onofrio