ANGUILLARA – CITTA’ A VOCAZIONE TURISTICO/GERONTOLOGICO

Che la città di Anguillara sia da tempo dedita al senso dell’ospitalità non è un mistero per nessuno…
La prova sta nelle diverse attività poste in essere e soprattutto negli investimenti destinati alla tutela della piroga, della villa romana, della via Clodia, e anche del lago di Martignano…
Si cerca quotidianamente quanto disperatamente (sic!) di approcciare diversi segmenti di mercato turistici forse con la malcelata speranza di non trovarne, soprattutto perché non si saprebbe dove farli soggiornare.
Così avviene che l’ennesima struttura ricettiva alberghiera decida di chiudere anzi, di riciclarsi in nome dell’ospitalità che però guarda caso non riguarda più il turista propriamente detto, ma l’anziano che altrimenti non saprebbe dove andare.
Una struttura alberghiera che proprio per la sua pregevole ubicazione, nel semestre estivo poteva avere i suoi punti forza nel settore della balneazione e in quello degli sport acquatici, mentre nel semestre invernale poteva invece sfruttare proprio la tranquillità e la discrezione del luogo (ammesso che non se ne potesse fare un esercizio stagionale).
Stiamo dando notizia di quanto appreso da una delle tante ordinanze consultabili all’interno dell’Albo pretorio on line, esattamente la nr 37 del 18 cm, che impone ad una certa signora la “cessazione dell’esercizio abusivo delle attività di Casa Famiglia per Anziani e Casa Famiglia per Adulti con Disabilità, svolte presso l’ex hotel “Corte dei Principi”.
L’ordinanza cita quindi un’attività illegittima svolta presso un “ex hotel”, a significare che la conosciuta struttura ricettiva da qualche tempo evidentemente non è più tale.
Poco o nulla ci importa dei problemi legali evidenziati dalla Polizia Locale in merito alla mancanza di titoli per gestire strutture di carattere socio-assistenziale e meno ancora dei motivi che inducono alcune persone a prendere delle accorciatoie; quello che invece costituisce per chi scrive motivo di interesse, è il continuo depauperamento delle indispensabili caratteristiche che fanno la differenza tra una città dormitorio e una a vocazione turistica (vedasi ad esempio altre recenti chiusure di alberghi).
Certo non si può impedire ad un privato di orientare una sua proprietà verso segmenti di mercato più remunerativi ma resta sempre il compito da parte di un’attenta Amministrazione, di creare i presupposti indispensabili per i quali una città acquisti un interesse capace di muovere segmenti di mercato turistico di nicchia anziché restare immobili a guardare un turismo di massa che seppur incolpevolmente, non può essere certo definito come elemento di sviluppo.
Anni di sagre paesane con innesti forestieri anziché la protezione e il rilancio delle proprie tradizioni, hanno fatto di Anguillara una specie di mucca da mungere fino a quanto possibile.
Strana vocazione turistica quella che si sono tramandata le ultime amministrazioni comunali!
Circolano voci (niente di ufficiale ancora) che sia stata ricostituita la Pro Loco di Anguillara sulle ceneri di quella che ha cercato di far perdere le proprie tracce subito dopo il Natale del 2011.
Saprà il nuovo direttivo concentrare su di sé le mille anime che fino ad oggi, seppur animate da commendevoli intenzioni, non sono state capaci di creare sinergia con le figure istituzionalmente preposte?
C’è speranza di vedere un giorno decollare lo sviluppo turistico di Anguillara oppure stiamo bene così?

Renato Magrelli
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