Secondo statistiche “diversamente serie”, sembra si trovi a temperatura ambiente quel corpo umano la cui testa è infilata in un forno e i piedi in un frigorifero.
Ugualmente godibile è la statistica “raccontata” ieri dal portavoce di Trenitalia durante una diretta TV da Bracciano, secondo la quale ben il 92% dei treni della linea Fl3 viaggiano quotidianamente in perfetto orario. Un po’ come la tesi del mezzo pollo a testa…
Troppo facile “produrre statistiche” esaminando l’intera giornata. Il problema della puntualità di Trenitalia non riguarda gli orari intermedi, bensì quelli facenti parte dei cosiddetti momenti di punta e se solo si volesse analizzare questi, probabilmente la percentuale tanto decantata subirebbe un gran bel ridimensionamento verso il basso.
E’ comunque sempre bello assistere al confronto tra Davide e Golia, solo che nel caso di specie il povero Davide continua a soccombere con piena soddisfazione dei diversi “management” ferroviari che continuano imperterriti a rifilarci la favoletta della mancanza di risorse economiche.
Il raddoppio della tratta Cesano/Bracciano fa parte delle richieste del pendolarismo sin dai tempi del Giubileo, e nonostante il bacino di utenza da allora cresca quasi in maniera esponenziale (proporzionalmente aumentano le biglietterie chiuse), nessun “manager” si è mai peritato di andare a cercare quei fondi indispensabili sulla cui quantità tra l’altro, Aniello Semplice per Trenitalia e Giuliano Sala per Bracciano, non concordano affatto.
Difficile da digerire inoltre, la derisione con cui durante il suo intervento televisivo il portavoce di Trenitalia affronta le richieste del doppio binario o dell’aumento delle carrozze da parte di diversi pendolari; un motto di dileggio che evidentemente scaturisce dal non avere mai confrontato il terzomondista sistema di trasporti italiano con quelli dei paesi stranieri che ci circondano e dove evidentemente il “management” viene scelto e mantenuto in base alle dimostrate capacità e non secondo parametri “diversamente comprensibili”
Sono più di tredici anni che si invoca la pulizia delle carrozze (provate ad accedere ad una toilette, ammesso che sia fruibile), la sicurezza a bordo e nelle stazioni (provate a viaggiare dopo il tramonto), le informazioni per gli utenti (provate ad arrivare in una stazione e osservate quanto ci vuole per capire quale è…), etc etc etc. Anche per questi parametri (peraltro dovuti a chi paga profumatamente il suo trasporto) mancano i fondi? O si sta solo pensando alla TAV e al nuovo Pendolino?
Chiacchiere da Trenitalia, finora solo chiacchiere che probabilmente soddisfano solo l’onnipresente “ciuccia penne” perennemente sullo sfondo di tutte le riprese televisive dell’ultimo decennio; speriamo che con la class action invocata da Paspartù (unica concretezza in un mare di aria fritta) almeno la magistratura si schieri dalla parte del pendolarismo e senza distinzione di stazione!
Ugualmente godibile è la statistica “raccontata” ieri dal portavoce di Trenitalia durante una diretta TV da Bracciano, secondo la quale ben il 92% dei treni della linea Fl3 viaggiano quotidianamente in perfetto orario. Un po’ come la tesi del mezzo pollo a testa…
Troppo facile “produrre statistiche” esaminando l’intera giornata. Il problema della puntualità di Trenitalia non riguarda gli orari intermedi, bensì quelli facenti parte dei cosiddetti momenti di punta e se solo si volesse analizzare questi, probabilmente la percentuale tanto decantata subirebbe un gran bel ridimensionamento verso il basso.
E’ comunque sempre bello assistere al confronto tra Davide e Golia, solo che nel caso di specie il povero Davide continua a soccombere con piena soddisfazione dei diversi “management” ferroviari che continuano imperterriti a rifilarci la favoletta della mancanza di risorse economiche.
Il raddoppio della tratta Cesano/Bracciano fa parte delle richieste del pendolarismo sin dai tempi del Giubileo, e nonostante il bacino di utenza da allora cresca quasi in maniera esponenziale (proporzionalmente aumentano le biglietterie chiuse), nessun “manager” si è mai peritato di andare a cercare quei fondi indispensabili sulla cui quantità tra l’altro, Aniello Semplice per Trenitalia e Giuliano Sala per Bracciano, non concordano affatto.
Difficile da digerire inoltre, la derisione con cui durante il suo intervento televisivo il portavoce di Trenitalia affronta le richieste del doppio binario o dell’aumento delle carrozze da parte di diversi pendolari; un motto di dileggio che evidentemente scaturisce dal non avere mai confrontato il terzomondista sistema di trasporti italiano con quelli dei paesi stranieri che ci circondano e dove evidentemente il “management” viene scelto e mantenuto in base alle dimostrate capacità e non secondo parametri “diversamente comprensibili”
Sono più di tredici anni che si invoca la pulizia delle carrozze (provate ad accedere ad una toilette, ammesso che sia fruibile), la sicurezza a bordo e nelle stazioni (provate a viaggiare dopo il tramonto), le informazioni per gli utenti (provate ad arrivare in una stazione e osservate quanto ci vuole per capire quale è…), etc etc etc. Anche per questi parametri (peraltro dovuti a chi paga profumatamente il suo trasporto) mancano i fondi? O si sta solo pensando alla TAV e al nuovo Pendolino?
Chiacchiere da Trenitalia, finora solo chiacchiere che probabilmente soddisfano solo l’onnipresente “ciuccia penne” perennemente sullo sfondo di tutte le riprese televisive dell’ultimo decennio; speriamo che con la class action invocata da Paspartù (unica concretezza in un mare di aria fritta) almeno la magistratura si schieri dalla parte del pendolarismo e senza distinzione di stazione!
Renato Magrelli [foldergallery folder=”cms/file/BLOG/7669/” title=”7669″]