ANGUILLARA – PENDOLARI, PASPARTU’: “NON SIAMO NUMERI, SIAMO PERSONE”



Il giorno 26 marzo 2013 alle ore 15,30 i rappresentanti di Trenitalia, RFI e Regione Lazio hanno incontrato le rappresentanze delle associazioni dei pendolari e per la prima volta i sindaci di quasi tutti i Paesi della linea FM3 (Anguillara, Bracciano, Manziana, Oriolo Vetralla e Veiano oltre ai rappresentanti delle frazioni di Tre Croci e Vigna di Valle); unico grande assente (sicuramente giustificato) il sindaco di Viterbo “magistralmente rappresentato” (si fa per dire) dal portavoce del MOSP (movimento spontaneo pendolari).
Nel corso della riunione, Paspartù ha portato avanti le istanze dei pendolari di Anguillara  (e non solo),  relative alle lamentele sorte a seguito della rimodulazione degli orari effettuata in maniera a dir poco proditoria da parte di Trenitalia che si è limitata a fornire una serie di numeri, e solo numeri, a giustificazione di tali incaute scelte.
Statistiche sui ritardi, statistiche sulle fermate, statistiche sull’affluenza, ma di risposte vere a necessità vere, assolutamente nulla.
Tutto lo stravolgimento degli orari nasce dalle istanze presentate da Viterbo nei confronti delle quali ci è sembrato di avvertire una certa “reverenzialità” da parte delle ferrovie.
Nulla da dire sulla buona volontà di migliorare il servizio (d’altronde sono pagati per questo) ma a che prezzo? E a scapito di chi?
Pare che questo aspetto per Trenitalia e per la Regione sia del tutto marginale. D’altronde se all’epoca le stazioni sono state costruite forse un motivo ci sarà pure stato! Ora invece ci sono cittadini di serie A e altri di serie B e questo Paspartù non lo può e non lo vuole più accettare.
Non si può accettare infatti, che in orari di maggiore affluenza alcuni treni provenienti da Viterbo non consentano a numerosissimi viaggiatori di utilizzare  fermate socialmente importanti come San Filippo, Gemelli o Monte Mario che servono un’utenza particolarmente delicata, vuoi per giovani studenti, vuoi per personale sanitario, vuoi per familiari di degenti presso tali ospedali, se non con l’obbligo di un disastroso cambio treno alla stazione di La Storta! Un Cambio disastroso sia per l’attesa di un treno in coincidenza, sia per la difficoltà di salire in convogli già “strapieni”.
Difficoltà rese ancor più marcate dopo la reazione degli utenti romani che a seguito di uno scellerato comunicato di qualche giorno fa, dove si decantava un servizio innovativo al massimo e all’avanguardia, hanno pensato bene di spingersi a centinaia fino alla stazione di La Storta per usufruire di tale meraviglia.
Tutto chiaramente a scapito degli abituali fruitori del servizio su ferro che si sono trovati così a subire gli ennesimi disagi.
Come se non bastasse, la rimodulazione voluta da Trenitalia (concertata non si sa con quali associazioni di pendolari), prevede la cancellazione di diverse fermate in stazioni extraurbane già penalizzate da frequenze ridotte, al punto che i cittadini di Tre Croci (piccola frazione di 1800 anime a ridosso di Vetralla) sono praticamente  rimasti isolati dal resto del mondo e costretti ad andare in macchina o a Viterbo o a Vetralla.
Per non parlare di Oriolo che vede due treni rallentare a passo d’uomo che a volte si fermano ma senza che vengano aperte le porte.
Situazioni incresciose che oggi colpiscono  i suddetti Comuni ma che domani probabilmente potrebbero colpire anche gli altri.
Bene ha fatto il sindaco di Bracciano Giuliano Sala quando ha rimarcato che “Viterbo può usufruire anche della linea per Orte, e che essendo capoluogo di Provincia, come città è fornita di tutti i servizi essenziali (Tribunale, Ospedali, Ufficio del registro, ASL e quant’altro) mentre tutta la restante utenza della linea fino a Cesano per usufruire di tali indispensabili servizi è costretta a recarsi a Roma, e l’unico mezzo è proprio il treno, visto e  considerata l’impraticabilità delle strade che in determinati orari è caratterizzata da un trasporto su gomma esasperato.
Nel corso della riunione Paspartù, oltre a chiedere il ripristino di tali fermate almeno per un treno la mattina e uno al pomeriggio, ha chiarito che in mancanza di soluzioni idonee da parte di Trenitalia,  un’alternativa accettabile potrebbe essere quella di equiparare il costo dell’abbonamento a quello corrisposto dagli utenti della Capitale.
Paspartù inoltre, in attesa del prossimo incontro che avverrà entro la metà di aprile dopo attento monitoraggio sia da parte di Trenitalia che delle associazioni pendolari, ha fermamente invitato i rappresentanti della Regione presenti all’incontro, a provare almeno una volta a viaggiare sulla linea Fl3 nelle ore di punta al fine di “sbugiardare” quella miriade di persone deputate (a fior di quattrini) ad effettuare i dovuti controlli non solo tecnici ma anche di merito, e a relazionare l’utenza su quanto riscontrato.
Quali esempi virtuosi, sono state portate all’attenzione dei presenti alcuni casi di stazioni estere quali quelle di Madrid, Londra e Strasburgo che, grazie alla documentazione di alcuni pendolari, risultano di un’efficienza tale da sbalordire chiunque e che pure servono indifferentemente sia la grande città che i paesi limitrofi più piccoli (anche di soli 400 abitanti). Forse qualcosa si potrebbe copiare, anzi, si potrebbe addirittura chiedere loro come fanno!!
Paspartù, ha anche espresso apprezzamento per la presenza di tante Amministrazioni Locali, presenze che dovrebbero far riflettere ancora di più Trenitalia sul giusto peso da dare finalmente alle istanze dei pendolari.
Un apprezzamento diverso lo vogliamo riservare al fatto che nel corso della riunione veniva diramato un comunicato da parte di Trenitalia con una tempestività che ha dell’incredibile. La riunione di ieri non era ancora terminata, e già sul sito www.fsnews.it circolava l’ennesima autoincensante comunicazione peraltro ancora ben lontana da quelle che sono le richieste dell’utenza e soprattutto le risposte concrete alle stesse.
Magari si usasse la stessa tempestività nella risoluzione dei nostri disagi!  Delle due l’una: o Trenitalia ha come esperti di comunicazione dei chiaroveggenti o le decisioni erano già state prese (forse su suggerimento di Viterbo?) rischiando di rendere una riunione durata quasi tre ore una semplice farsa! Tutto sta a vedere quali provvedimenti verranno presi nei prossimi giorni e dei quali non mancheremo di renderne conto a tutti i pendolari, non solo a quelli della Città dei Papi.

Luciana Randazzo
Vicepresidente Associazione Paspartù [foldergallery folder=”cms/file/BLOG/7598/” title=”7598″]

Per una stampa libera


sostieni il nostro lavoro con una donazione

ANGUILLARA – PENDOLARI, PASPARTU’: “NON SIAMO NUMERI, SIAMO PERSONE”

Le donazioni con PAYPAL sono sicure al 100%



Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.