Erano le 22 di ieri quando le fiamme si sono sviluppate nel giardino accanto alla struttura in via Adolfo Cozza, a Ostia.
Il rogo, alimentato dai materiali di risulta abbandonati insieme a quello che fino all’estate scorsa era un asilo comunale, è stato tanto devastante da rendere non poco difficili le operazioni dei vigili del fuoco intervenuti con due autobotti.
Panico tra i residenti, scesi in massa in strada dopo aver sentito l’esplosione che ha preceduto l’incendio.
Fortunatamente non sono stati compromessi né il Teatro del Lido, né la biblioteca Elsa Morante né tantomeno l’ostello Litus vicine alla struttura ridotta in cenere.
Le fiamme, che hanno avvolto in una densa nube bianca l’intera ex colonia Vittorio Emanuele III accanto alla quale si trova la Do.Re.Mi diverto, sono state domate nella notte.
Sul posto gli agenti del XIII gruppo della Polizia di Roma Capitale, che hanno chiuso la strada, e i carabinieri impegnati nelle indagini.
Al vaglio dei militari le origini del rogo, scoppiato in una scuola da tempo al centro di molte polemiche per la presenza di amianto e topi, e ormai abbandonata al degrado nonostante progetti di bonifica e riqualificazione annunciati e mai realizzati.
Difficile stabilire se possa essersi trattato di una tragica fatalità o, piuttosto, di un’azione voluta contro una struttura in amianto recentemente occupata da famiglie di senza tetto.
Un clochard potrebbe aver provocato involontariamente il rogo, magari con una bombola del gas lasciata aperta, e questo spiegherebbe il boato sentito da molti abitanti di Ostia poco prima che scoppiasse l’incendio.
“L’incendio divampato ieri alla scuola Do.Re.Mi. diverto di Ostia è il risultato dello stato di totale degrado e abbandono della struttura che abbiamo sottolineato più volte ma a cui le istituzioni non hanno mai dato risposte concrete”, commentano da Casapound Italia.
“La nostra occupazione simbolica che risale al 3 luglio scorso durò solo una giornata – prosegue la nota di Cpi – e la scuola fu lasciata nel pomeriggio dopo un incontro tra i nostri rappresentanti e alcuni consiglieri municipali che avevano dato garanzie di trattare l’argomento in consiglio. Successivamente fu approvato un ordine del giorno che impegnava il presidente del municipio a sollecitare il comune di Roma per la ristrutturazione della scuola e l’attuazione del progetto approvato da molti mesi ma mai partito per mancanza di fondi.
Evidentemente neanche l’ordine del giorno è servito a muovere qualcosa e lo stato di incuria che abbiamo testimoniato il giorno dell’occupazione è progressivamente peggiorato fino all’incendio di ieri.
In quell’occasione, oltre che per la presenza di amianto, avevamo esposto la nostra preoccupazione per i materassi, le coperte e gli altri oggetti, compreso un fornelletto elettrico, che avevamo trovato all’interno e che lasciavano immaginare che la struttura fosse utilizzata come rifugio da senzatetto. Torniamo a chiedere – conclude la nota – l’immediata attuazione del progetto per la ricostruzione della scuola ed un intervento di ristrutturazione anche per l’ex Gil di corso Duca di Genova che ci auguriamo non avrà la stessa sorte della Do.Re.Mi. diverto”.
“Un segno del vergognoso abbandono da parte dell’amministrazione di un bene pubblico come una scuola“, ribattono i membri del Teatro del Lido occupato.
Preoccupazione è stata espressa, da loro ma anche da moltissimi abitanti di Ostia, in merito alle particelle di amianto che potrebbero essersi sprigionate nell’aria in seguito al rogo.
Silvia Mancinelli
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