CERVETERI – NECROPOLI TRA SACCHEGGI E DISINTERESSE.



Dalla polvere luccicante delle stelle a quella sgangherata di una strada sterrata. Ecco la fredda sintesi della Necropoli etrusca della Banditaccia dichiarata, solo otto anni fa, patrimonio dell’umanità. Era infatti il 2004 quando l’Unesco, previo celebre bollino di riconoscimento, diede lustro ad una delle zone archeologiche più importanti a livello mondiale. Anno di grazia, quindi, il 2004 per la Necropoli etrusca in grado di attirare oltre 22.000 visitatori paganti provenienti da ogni angolo della Terra. Ma la gloria è scemata inesorabilmente, le cifre della crisi testimoniamo il declino della “Banditaccia” passata dalle 22.000 unità alle 13.000 del 2010. Una Necropoli svilita, saccheggiata, pare, per togliere la tutela dell’Unesco.
 L’estetica della zona archeologica è immersa in una desolante fatiscenza e in una evidente non curanza da parte degli Organi competenti. Ma non dei volontari, validi e ammirevoli per la passione profusa e la voglia di non abbandonare, verso un definitivo degrado, un luogo così ricco e suggestivo. Un luogo che trasuda storicità da ogni singolo monile, caratterizzato da tumuli di vaste dimensioni, attrattiva perenne per archeologi e non solo. Basti citare la vicenda del vaso di Eufronio che, trafugato da una tomba della Banditaccia ed  esposto per quasi 35 anni al Metropolitan Museum di New York, è al centro di una polemica ed oggetto di una petizione indetta dai cittadini cerveterani che lo “rivorrebbero” indietro: nella località d’origine.
I fatti riguardanti gli ultimi eventi della Necropoli cerite hanno suscitato l’interesse da parte degli organi d’informazione e di alcuni politici locali. Sergio Rizzo, in un articolo apparso sul “Corriere della Sera”, ha riassunto perfettamente l’involuzione della “Banditaccia” da cui ha preso spunto il  consigliere provinciale di Roma del Popolo della libertà, Gabriele Lancianese che afferma a tal proposito:” Ho letto e apprezzato, in gran parte, l’articolo scritto dalla prestigiosa penna di Sergio Rizzo apparso sul Corriere della Sera. È tutto vero ciò che riguarda il degrado in cui versa l’area archeologica, tra le più belle al mondo e patrimonio Unesco, ed è vero che i turisti sono calati sensibilmente e che le moltissime associazioni di volontari che da anni e in silenzio puliscono e curano l’intera area meriterebbero una giusta e meritata attenzione; ma – continua Lancianese –  mi preme dire che il triste fenomeno di saccheggiare le tombe etrusche è ormai in via di estinzione». «Inoltre – spiega il consigliere provinciale –  ritengo che il bollino Unesco non sia un problema per nessuno anzi, posso liberamente dire che è visto da tutti i cittadini del territorio come un riconoscimento importante di cui andare fieri». «Il degrado – conclude Lancianese – come denuncia Rizzo, non è più tollerabile. Ciò che mi auguro è che il ministero dei Beni Culturali riesca a trovare fondi sufficienti per far tornare all’originale bellezza e splendore il sito archeologico e che possa avvalersi in pianta stabile delle associazioni di volontari. Altresì spero che le amministrazioni locali possano fornire ai cittadini e ai turisti le giuste infrastrutture in modo tale da incentivare il flusso dei visitatori e per valorizzare maggiormente la necropoli di Cerveteri, meraviglia tristemente decaduta”.
Un pensiero che sperano tutti si concretizzi e non rimanga astratto.

                                                                                                                                          Raffaele Caldarelli
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