CAMPAGNANO – UNA DOMENICA ALL’INSEGNA DELLA RIEVOCAZIONE STORICA



Splendido corteo storico composto da moltissimi figuranti, quasi  duecento più una ventina i cavalieri, che hanno sfilato in Corso Vittorio Emanuele accompagnando gli asini che si sfideranno nel pomeriggio.
Costumi ricchissimi orgogliosamente indossati da intere famiglie, fiere di rappresentare la propria contrada. Mentre uno speaker spiegava le caratteristiche dei diversi rioni e degli asini che in loro rappresentanza avrebbero corso, un pubblico entusiasta affollava il centro storico decretando di fatto il successo di questa splendida manifestazione.
La Pro Loco di Campagnano ha voluto recuperare quell’aggregazione in contrade che sin dagli anni ’80 diede vita al ‘Palio dei somari Città di Campagnano’.
Ben otto sono le contrade individuate nella superficie abitativa di Campagnano, ad ognuna delle quali è stato assegnato un animale/simbolo che nella stessa contrada ha il suo habitat. Il dialetto campagnanese ha fato il resto, per cui il Tascio è l’animale della Contrada Torbo, il Falco-Storo lo è del Prataccio-Macchiano, il Sartapicchio rappresenta la contrada Monti, il Saiettone invece quella de I Monti – Poggio, la Ciuetta è il simbolo di Borgo Paolino, la Spinosa è l’animale della contrada Pavone – Angelis Dei, l’animale Bubbola rappresenta la contrada Fontana Latrona e lo Stornavanti infine, rappresenta la contrada La Valle.
Tanto difficile entrare quanto uscire invece, dalla zona “sentieri della tradizione – sapori della festa”, la mostra mercato enogastronomica allestita in una tensostruttura nei pressi di Porta Romana con l’idea di restituire alla Festa del Baccanale la sua originaria identità di promozione dei prodotti agroalimentari del Lazio. Difficile entrare a causa dell’affluenza, e difficile uscire perché gli ‘assaggi’ creavano un clima di festa al quale era assolutamente impossibile rinunciare.
Immancabile quanto doverosa, la presenza dello stand degli Orti di Anguillara risultato tra i più frequentati della mostra, probabilmente anche per la presenza allo stand di due splendide signore dagli occhi azzurri.
A piazzale Ortonelli era stata inoltre allestita la ‘gran fraschetta’ del carciofo fritto, ulteriore tappa obbligata, a coronamento di una tre giorni molto ben studiata e soprattutto realizzata.

Renato Magrelli
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