La giornata di sabato è cominciata ricevendo il direttivo di Paspartù che oltre a relazionare il sindaco sui contenuti dell’ultima riunione tenuta da RFI sugli annosi problemi subiti quotidianamente dai pendolari, ne ha anche chiesto il supporto.
Lunga l’esposizione del “cahier de doléances” da parte dei due rappresentanti del direttivo di Paspartù, Salvatore Barbato e Luciana Randazzo. Un elenco che purtroppo si arricchisce quotidianamente di problemi che vanno dalla sicurezza alla pulizia, e dai ritardi all’inattendibilità degli impegni che i dirigenti di Trenitalia continuano a prendere e a non mantenere.
“La situazione – esordisce Barbato – rischia di sfuggirci di mano. Ricevo molte telefonate da parte di utenti che invocano atti di forza a significare come il livello di sopportazione dei pendolari sia stato abbondantemente superato”.
“Noi non crediamo – continua Randazzo – che la strada della forza sia la migliore per cercare di rivendicare i nostri diritti. Tuttavia siamo estremamente determinati a porre in essere tutto quanto legittimamente in nostro potere per farci sentire sia a livello istituzionale che nei confronti delle ferrovie”.
Il Sindaco Pizzigallo recepisce l’importanza delle richieste di Paspartù e con la stessa Associazione concerta i prossimi interventi. “Il bene della collettività non può avere colorazione politica – afferma Antonio Pizzigallo. Mi farò premura di contattare gli altri sindaci dei comuni interessati dalla linea FM3 per concertare azioni comuni atte a verificare le possibili soluzioni ai problemi dei pendolari”. “Contestualmente – continua il Sindaco – contatterò gli organismi istituzionali di Provincia e Regione perchè esercitino attività di pressione finalizzata alla ricerca di soluzioni”.
Paspartù da parte sua incontrerà in settimana il legale dello sportello consumatori di Anguillara per concertare il testo di una denuncia contro Trenitalia da far firmare ai pendolari e inoltrare quindi alla magistratura.
Molto probabilmente l’apposizione delle firme avverrà contestualmente ad una assemblea popolare che verrà indetta a breve in Anguillara.
Lunga l’esposizione del “cahier de doléances” da parte dei due rappresentanti del direttivo di Paspartù, Salvatore Barbato e Luciana Randazzo. Un elenco che purtroppo si arricchisce quotidianamente di problemi che vanno dalla sicurezza alla pulizia, e dai ritardi all’inattendibilità degli impegni che i dirigenti di Trenitalia continuano a prendere e a non mantenere.
“La situazione – esordisce Barbato – rischia di sfuggirci di mano. Ricevo molte telefonate da parte di utenti che invocano atti di forza a significare come il livello di sopportazione dei pendolari sia stato abbondantemente superato”.
“Noi non crediamo – continua Randazzo – che la strada della forza sia la migliore per cercare di rivendicare i nostri diritti. Tuttavia siamo estremamente determinati a porre in essere tutto quanto legittimamente in nostro potere per farci sentire sia a livello istituzionale che nei confronti delle ferrovie”.
Il Sindaco Pizzigallo recepisce l’importanza delle richieste di Paspartù e con la stessa Associazione concerta i prossimi interventi. “Il bene della collettività non può avere colorazione politica – afferma Antonio Pizzigallo. Mi farò premura di contattare gli altri sindaci dei comuni interessati dalla linea FM3 per concertare azioni comuni atte a verificare le possibili soluzioni ai problemi dei pendolari”. “Contestualmente – continua il Sindaco – contatterò gli organismi istituzionali di Provincia e Regione perchè esercitino attività di pressione finalizzata alla ricerca di soluzioni”.
Paspartù da parte sua incontrerà in settimana il legale dello sportello consumatori di Anguillara per concertare il testo di una denuncia contro Trenitalia da far firmare ai pendolari e inoltrare quindi alla magistratura.
Molto probabilmente l’apposizione delle firme avverrà contestualmente ad una assemblea popolare che verrà indetta a breve in Anguillara.
Nel pomeriggio, il sindaco Antonio Pizzigallo si trasferisce a Bracciano, dove nell’aula consiliare del Comune, il presidente dei Lions del territorio, Gen. Bruno Rescaldati, aveva indetto un’assemblea sul tema del raddoppio della tratta FM3 Cesano – Bracciano dal titolo “Criticità ed Opportunità”.
Tutti concordi nei loro interventi i sindaci di Bracciano, Anguillara e Oriolo nell’auspicare che il progetto delle Ferrovie vada a buon fine e renda migliore la qualità della vita dei pendolari così come comporti l’arricchimento del territorio.
Tutti concordi nei loro interventi i sindaci di Bracciano, Anguillara e Oriolo nell’auspicare che il progetto delle Ferrovie vada a buon fine e renda migliore la qualità della vita dei pendolari così come comporti l’arricchimento del territorio.
Tuttavia, poiché le opportunità non possono prescindere dalle criticità, la riunione ha assunto un carattere più locale concentrandosi sul territorio di Bracciano che è quello che più risentirà dei lavori di adeguamento.
Le problematiche legate al passaggio a livello e alla stazione, hanno visto il Sindaco Sala commentare: “La soluzione di ‘interrare’ la stazione, con l’automatica sparizione del passaggio a livello, è senz’altro la migliore per il futuro di una città che, unica nel comprensorio, deve trarre vantaggio proprio dalla centralità della stazione stessa. Tuttavia non dobbiamo dimenticare che, trattandosi di una soluzione economicamente molto dispendiosa per RFI, si potrebbe verificare l’ipotesi di dover accettare una soluzione diversa quale ad esempio un raddoppio a raso”.
Questo significherebbe la costruzione, al posto del passaggio a livello, del famigerato muro che i cittadini di Bracciano rifiutano con estrema fermezza manifestando anche attraverso l’associazione commercianti, e dichiarando l’inaccettabilità di questa soluzione di cui rifiutano persino di discutere.
Chiusura totale quindi ad un muro che rappresenterebbe per Bracciano una sonora sconfitta.
Chiusura totale quindi ad un muro che rappresenterebbe per Bracciano una sonora sconfitta.
Una paventata diversa soluzione che non prevede l’interramento della stazione, viene inoltre rimandata al mittente dagli interventi di alcuni consiglieri d’opposizione presenti all’assemblea.
“Prima di parlare delle criticità – esordisce Patrizia Riccioni – preferirei elencare le opportunità che il raddoppio offrirebbe: basti pensare al miglioramento della qualità della vita e alla ricchezze di una crescita economica portata da chi avrebbe con il raddoppio più facilità nel raggiungere la nostra città”.
“Anche con la giunta Neri – prosegue il Capo gruppo dell’opposizione – abbiamo portato avanti battaglie per convincere la Regione ad effettuare il raddoppio il cui progetto oggi finalmente viene ripreso. Quando si parla della linea Roma – Viterbo, vedi soprattutto le necessità del nuovo aeroporto, non si può trascurare l’importanza che al suo interno riveste la tratta Cesano – Bracciano, e questo nodo non può essere sciolto con progetti di chi magari non ha mai neanche messo piede a Bracciano. Il muro che le ferrovie dello stato hanno proposto di costruire in Via Principe di Napoli sarebbe un disastro non temporaneo, No quindi al sottovia no al mostro ipotizzato da chi evidentemente a Bracciano non è mai nemmeno passato”.
Il Consigliere Riccioni è ormai un fiume in piena: “Bracciano non può rinunciare alla propria storia che non può e non deve essere distrutta da un seppur utilissimo progetto. Accettare il raddoppio a raso e quindi la costruzione del muro al posto del passaggio a livello sarebbe un danno perenne perché le ferrovie una volta superato Bracciano con i lavori di raddoppio, non tornerebbero indietro, come dire che i problemi di Bracciano se li dovrà risolvere Bracciano stessa.
No, il problema che vive Bracciano interessa l’intera linea Roma Viterbo ed è bene che Regione e Ferrovie se ne facciano una ragione”.
No, il problema che vive Bracciano interessa l’intera linea Roma Viterbo ed è bene che Regione e Ferrovie se ne facciano una ragione”.
“Forse la soluzione dell’interramento della stazione è quella più dispendiosa – si accalora la Riccioni -, ma quando sono in gioco gli interessi della comunità bisogna avere il coraggio di andare oltre la mera ricerca del risparmio. Le nostre richieste non sono capricci: apprezziamo il progetto è l’opportunità che viene offerta a Bracciano, ma non accetteremo che la città anziché contare su valore aggiunto, subisca ulteriori problemi. Crediamo esistano delle alternative valide che vanno comunque valutate insieme con la popolazione e non solo discusse in sede di giunta.
E’ per questo che abbiamo già inviato al Ministro Mattioli una richiesta per l’istituzione di un tavolo tecnico che determini soluzioni accettabili dal territorio e concordate con gli abitanti dello stesso”.
E’ per questo che abbiamo già inviato al Ministro Mattioli una richiesta per l’istituzione di un tavolo tecnico che determini soluzioni accettabili dal territorio e concordate con gli abitanti dello stesso”.
Utilizzando tutto il tempo che aveva a disposizione, Patrizia Riccioni incalza il Sindaco concludendo: “Noi vogliamo lavorare insieme con l’Amministrazione, non contro, ma chiediamo che venga ritirata la delibera 215 che in qualche modo dà l’assenso a questo progetto di raddoppio a raso e quindi all’inevitabile costruzione del muro. Questa delibera deve essere ritirata per impedire che le ferrovie si sentano autorizzate a proseguire in questa direzione come se fosse la volontà cittadina, cosa che invece non è”.
Sulla risposta di Sala che parla di “situazione preliminare e quindi non definitiva” , c’è l’intervento dell’associazione commercianti e di alcuni cittadini che scaldano gli animi al punto che il moderatore Bruno Riscaldati deve intervenire ripetendo l’invito a confrontarsi secondo il motto annuale della loro associazione: “con letizia e amicizia”.
A serenità ritrovata, segue l’intervento di un altro consigliere, Marcello Pezzillo, che in buona sintesi esorta Sala a “non difendere una delibera non condivisa dalla popolazione”.
Anche il consigliere Armando Tondinelli prende la parola : “Alla proposta delle ferrovie il sindaco avrebbe dovuto immediatamente opporsi e pretendere che venisse seguita la strada dell’interramento, a meno che per altri problemi, non si voglia favorire la zona dell’Uliveto”.
A serenità ritrovata, segue l’intervento di un altro consigliere, Marcello Pezzillo, che in buona sintesi esorta Sala a “non difendere una delibera non condivisa dalla popolazione”.
Anche il consigliere Armando Tondinelli prende la parola : “Alla proposta delle ferrovie il sindaco avrebbe dovuto immediatamente opporsi e pretendere che venisse seguita la strada dell’interramento, a meno che per altri problemi, non si voglia favorire la zona dell’Uliveto”.
A questa più o meno velata allusione il Sindaco Sala afferma di non voler nemmeno rispondere.
Sono trascorse circa due ore dall’inizio dell’assemblea e crediamo poter affermare che due cose rimarranno ben impresse in chi ha partecipato: la prima è che senza la soluzione migliore per i cittadini di Bracciano, il nuovo aeroporto di Viterbo non potrà disporre di una linea ferroviaria completa di tutte le infrastrutture indispensabili, e la seconda è che i Braccianesi non si faranno certo umiliare da scelte ‘non tecniche’ e non concertate con loro.
Sono trascorse circa due ore dall’inizio dell’assemblea e crediamo poter affermare che due cose rimarranno ben impresse in chi ha partecipato: la prima è che senza la soluzione migliore per i cittadini di Bracciano, il nuovo aeroporto di Viterbo non potrà disporre di una linea ferroviaria completa di tutte le infrastrutture indispensabili, e la seconda è che i Braccianesi non si faranno certo umiliare da scelte ‘non tecniche’ e non concertate con loro.
Renato Magrelli [foldergallery folder=”cms/file/BLOG/807/” title=”807″]