Modena e la crisi abitativa: inaugurato il residence sociale

Modena, inaugurazione residence



Il Residence è composto da otto appartamenti che verranno occupati, a tempo determinato, da nuclei familiari in condizioni di disagio economico e sociale: gli occupanti intraprenderanno anche un percorso di inclusione sociale e lavorativa.

La “crisi abitativa” è un problema sociale che sta colpendo più comuni di quel che dovrebbe e molte famiglie arrivano poco alla volta nella difficile situazione di non riuscire più a pagare le bollette o, ancora peggio, i canoni d’affitto della propria abitazione. In alcuni casi più gravi si può arrivare addirittura a perdere la propria casa. Per tamponare questa situazione, a Modena, il comune si è mosso con rapidità per inaugurare un “Residence Sociale”, riqualificando un condominio fino ad oggi vuoto, che da questo momento servirà a ospitare e garantire un tetto sopra la testa a chi una casa, per un motivo o per l’altro, ad oggi non ce l’ha.

Conclusi i lavori di ristrutturazione, l’inaugurazione della palazzina è avvenuta in presenza del sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, che ha celebrato il momento con il consueto “taglio del nastro”, e dell’assessore al Welfare, Giuliana Urbelli: il primo ha tenuto un toccante e orgoglioso breve discorso per celebrare il risultato appena raggiunto. Ad ogni modo, il consiglio degli addetti ai lavori, rivolto alle famiglie che in questo momento si trovano in difficoltà economiche, è quello di non sottostimare il problema abitativo e, congiuntamente, a non sopravvalutare le proprie possibilità, prendendo in considerazione, onestamente e con coscienza, l’ipotesi di cercare soluzioni abitative differenti, che più si possano adattare alle propria situazione.

Il Residence Sociale

Il complesso edilizio, situato in via Marinelli, è costituito da otto appartamenti, ubicati in un’unica palazzina appena ristrutturata, che saranno assegnati a residenti modenesi senza fissa dimora. Gli alloggi vogliono offrire accoglienza alle situazioni di emergenza abitativa, per fornire soluzioni più appropriate ed accessibili alla problematica del domicilio. “Tutti hanno lavorato per creare la condizione di offrire a chi ne ha necessità una risposta certa e immediata. La struttura è a disposizione di chi ha bisogno per sentirsi un cittadino di prima classe. Il lavoro è stato portato a termine nonostante le difficoltà incontrate”, ha dichiarato il sindaco Muzzarelli durante la cerimonia di inaugurazione.

Con il Residence Sociale, dunque, si metterà a disposizione dei nuclei familiari selezionati abitazione temporanee per sei mesi, eventualmente prorogabili se le condizioni di disagio economico dovessero perdurare in modo grave: gli “appartamenti a tempo”, in questo modo, appariranno ai beneficiari solo come un appoggio e non come una soluzione stabile a lungo termine, dopo i sei mesi, infatti, gli appartamenti verranno riassegnati, nella speranza di arrivare, un giorno, ad una soluzione di equilibrio in cui il Residence Sociale possa essere inutilizzato.

Percorso di inclusione sociale e lavorativa

Affinché la regola dei sei mesi possa essere rispettata al meglio, le persone ospitate verranno accompagnate in un percorso di inclusione sociale e lavorativa, grazie alla collaborazione del comune, in modo da renderle capaci in tempi brevi di ritornare ad essere autosufficienti e verranno educati nella gestione della casa, anche attraverso il pagamento di una cifra mensile per portarli a una maggiore responsabilizzazione: questo è il vero passo fondamentale per fronteggiare l’emergenza abitativa, alla quale il comune di Modena ha dimostrato di saper dare una risposta concreta, tenendo sempre conto dei bisogni dei suoi abitanti.

L’intervento di ristrutturazione e riqualificazione degli appartamenti di via Marinelli sono stati affidati ad Acer Modena e finanziati dai canoni ERP erogati dalla Regione Emilia Romagna: le unità residenziali di edilizia popolare recuperate erano da tempo disabitate a causa delle metrature e delle pessime condizioni generali. I lavori finali di tinteggiatura e rifinitura, inoltre, sono stati realizzati dalla cooperativa Libellula, che si occupa di housing sociale e che impiega persone svantaggiate, con problemi psicologici e disoccupati, per aiutarli nel reinserimento nella società.

Il Residence Sociale, però, è solo la punta dell’iceberg di un vasto panorama di progetti disposti dal comune di Modena, atti a rispondere alle necessità dei cittadini in difficoltà. L’assessore al Welfare Urbelli, in questo senso, ha confermato l’impegno della giunta a risolvere numerosi altri problemi della cittadinanza, legati al tema dell’abitare, con l’obiettivo finale, l’abbiamo detto, di non lasciare in strada nessuno: “Queste situazioni sono sempre più frequenti e stiamo cercando nuove soluzioni che sostituiscano il collocamento negli alberghi, sistema costoso e senza un impatto a lungo termine”.

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Informazioni su Emanuele Bompadre 16718 Articoli
Emanuele è un blogger appassionato di web, cucina e tutto quello che riguarda la tecnologia. Motociclista per passione dalle sportive alle custom passando per l'enduro, l'importante è che ci siano due ruote. Possessore di una Buell XB12S è un profondo estimatore del marchio americano.

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