
Sia chiaro, la nostra puntualizzazione non è dovuta a una nostra eventuale sindrome da “maestrina dalla penna rossa”, né può essere tacciata di eccesso di pedanteria. Un errore su un documento ufficiale non è solamente un indicatore dell’inappropriata conoscenza lessico-grammaticale dell’impiegato che l’ha redatto, ma è soprattutto un costo per il Comune.
Per dimostrare quanto appena asserito, possiamo prendere ad esempio la pubblicazione del bando di gara per la copertura della piscina comunale. Approvato con determina dirigenziale n. 987 del 27 settembre, prevedeva la possibilità di consegnare le offerte fino a oggi, 12 novembre. Il bando in questione è stato pubblicato il 2 ottobre, ma dopo nove giorni è stato necessario emanare una nuova determina (n. 1037) per accogliere alcune rettifiche, con slittamento del termine di presentazione delle domande al 25 novembre. Si è resa a questo punto necessaria una nuova pubblicazione, effettuata il 16 ottobre.
Il giorno 30 ottobre è stata emessa una terza determina, numero 1111, necessaria per modificare un refuso presente nella gara originale (un errore in un riferimento legislativo richiamato nel bando). Ovviamente la determina in questione ha generato una nuova pubblicazione, sempre a cura della società che aveva previsto a effettuare la pubblicazione del bando originale, che ha prodotto un preventivo di 921,91 euro per ottemperare a tale compito.
L’errore di chi ha redatto il bando di gara è costato per la nuova pubblicazione una cifra di oltre novecento euro, oltre ai costi determinati dalle spese in termini di ora/lavoro necessarie per la compilazione delle nuove determine, energie che avrebbero potuto essere impiegate per altri progetti.
Ovviamente l’esempio citato non è un caso isolato. Troppe volte sui documenti comunali ci sono errori che provocano perdite per le casse comunali. Come giornale abbiamo spesso segnalato casi eclatanti, nella speranza che l’amministrazione facesse tesoro dei nostri umili consigli. Crediamo che il sindaco debba pretendere che i suoi collaboratori siano persone degne del ruolo che ricoprono, e debba essere esigente per le loro prestazioni lavorative.
In passato invece i nostri articoli che hanno segnalato questi errori sono stati letti come “ostili”. Ovviamente non è questa la nostra volontà. Noi continuiamo a sperare che il sindaco e il resto degli amministratori colgano l’occasione per adottare dei sistemi di controllo di quanto pubblicato, a tutela e garanzia dei cittadini di Anguillara e di loro stessi.
Silvio Rossi
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