ANGUILLARA – PORZIONI DI TERRENO COMUNALE DA COLTIVARE AD ORTO



Riceviamo dall’avocato Pizzorno, consigliere comunale d’opposizione del gruppo Di Gioia, un comunicato stampa relativo alla sua proposta di delibera avente per oggetto: “ L’ Assegnazione ai cittadini di porzioni di terreno comunale da coltivare ad orto ed approvazione del relativo regolamento per la conduzione e la gestione dei detti terreni”.

L’argomento ci è sembrato degno di nota al punto che, anziché provvedere solo alla pubblicazione pedissequa dell’istanza (riportata per intero a fondo pagina), abbiamo chiesto al Consigliere Pizzorno di chiarircene meglio alcuni punti.

Avvocato Pizzorno, Le riconosco subito un merito. Anziché la polemica in risposta ad un ‘qualcosa’, lei ci trasmette un’idea costruttiva. La fattibilità la lasciamo alle valutazioni degli organi preposti così come  i commenti ai cittadini, però almeno cominciamo a parlare di idee. Innanzi tutto, come l’ha pensata e quando l’ha presentata?
“Era metà novembre, sicuramente prima dell’ultimo Consiglio Comunale, quindi abbastanza recentemente. L’idea nasce anche dal bando che è stato fatto per un terreno di proprietà del Comune in località Crocicchie. A mio giudizio non trovo giusto comprare a 100 e vendere a dieci. Un ettaro di terreno agricolo venduto al privato con cambio di destinazione d’uso passa da un valore di un euro al metro ad un valore di mille euro, una sorta di suicidio commerciale. Così ho pensato che indipendentemente dall’appartenenza alla maggioranza o alla minoranza, quando si ha un’idea questa debba essere portata per le considerazioni del caso all’attenzione di tutte le forze politiche”.
Che Lei sappia, ci sono già stati esperimenti in questa direzione?
“Per quanto ne so, lo si fa già da tempo a Bologna a Parma, dove i Comuni non dismettono le proprietà, magari concedendole in comodato d’uso, e nel frattempo ne ricavano dei profitti. Una sorta di corsi e ricorsi storici se pensiamo agli orti di guerra di Mussolini o all’Ente Maremma. Vicino a noi c’è l’Università Agraria di Bracciano che già segue questa strada sui terreni di sua proprietà. Credo li abbiano divisi in lotti di duecento metri quadrati concessi in affitto a privati cittadini; noi potremmo far riferimento a questa linea di condotta peraltro già sperimentata con successo”.
Lei ha individuato un’unica destinazione  oppure la superficie di diecimila metri quadrati che Lei cita è suddivisa in più località?
“Non ho ancora individuato una località precisa, ma credo di non sbagliare affermando che il Comune di Anguillara possiede circa settecento ettari di terreno ad uso agricolo tra i quali eventualmente andare a definire le possibili ubicazioni”
Più ubicazioni, anziché un’unica concentrazione consentirebbero tra l’altro un più facile accesso agli orti da parte di quei concessionari che dovessero avere problemi di trasporto, magari per problemi di natura economica?
“La mia ipotesi non restringe il progetto solo alle famiglie meno abbienti. Negli Stati Uniti è la stessa first lady che ha voluto il suo orto all’interno dei giardini della Casa Bianca. E’ una scelta di vita, un’esigenza personale quella che spinge la gente verso una gestione diretta dei suoi approvvigionamenti”.
Leggendo la bozza di regolamento che lei ha accluso alla richiesta, ci sono alcuni punti sui quali crediamo forse varrebbe la pena di inserire un po’ di flessibilità. Nel programma elettorale del Sindaco Pizzigallo ad esempio, c‘era l’ipotesi di costituire un mercato ortofrutticolo con il duplice scopo di valorizzare la produzione locale e accorciare la filiera abbattendo i costi per il consumatore. Non crede che gli affittuari degli orti potrebbero anch’essi vendere i loro prodotti?
“Ho cercato di redigere un regolamento nella forma più semplice possibile, per cui evidentemente soggetto a variazioni e integrazioni. Caratterialmente non sono per il ‘no a prescindere’, tuttavia  non vorrei che i produttori di mestiere vedessero in questa iniziativa una sorta di concorrenza che personalmente non ritengo accettabile”.
Appurato che l’impianto del regolamento attualmente fornisce delle linee guida orientate alla semplificazione, ci consenta un’altra eccezione, sempre sulla flessibilità. Uno dei motivi che determinano l’interruzione della concessione è la morte dell’intestatario della stessa. Non si potrebbe estenderla a vedovi o figli, evitando chiaramente forme di sub concessione?
“Quella norma è stata inserita solo per evitare che l’orto venga fatto oggetto di commercio illegale. Nello stesso tempo viene evidenziato il tempo massimo della concessione per evitare che Comune possa perdere la proprietà. Ripeto: la linea guida del regolamento può e deve essere rivisitata in tutti i suoi articoli”.
Naturalmente proibizione assoluta di costruire negli orti, ma come custodire gli attrezzi?
“La restrizione che impedisce qualunque forma di costruzione serve a definire che non potranno essere tollerati abusi di alcun tipo. Va da sé che un ripostiglio per gli attrezzi, se rientrante nei parametri decisi dal Comune, potrà essere accettato”.
Con una cittadina di circa venti mila abitanti, secondo Lei, quante potrebbero essere le famiglie interessate? Non sarà che si sta sovrastimando la richiesta?
“Considerato che a Bracciano mi risulta esserci una lista di attesa, al punto che l’Università Agraria ha concesso ulteriori spazi, credo che ad Anguillara novanta famiglie potrebbero rispondere a questa iniziativa. Si può anche ipotizzare di aprire a residenti dei comuni vicini una volta che gli autoctoni non dovessero raggiungere un numero sufficiente a giustificare l’iniziativa”.
In attesa degli sviluppi e delle risposte alla Sua richiesta da parte dell’Amministrazione Comunale, approfittiamo della Sua disponibilità per un paio di domande di carattere più generale. Avvocato Pizzorno, Perché è così difficile amministrare Anguillara Sabazia?
“Anguillara non è più complicata o tanto diversa da altre realtà. Forse in questa città, e lo dico da avvocato, la legge non si applica, si interpreta. Questo ci ha portato, da giugno ad oggi, ad aver transato circa un milione di euro con cittadini che hanno vinto cause vecchie di anni, passate in giudicato, tutte per colpa di atti amministrativi fatti male. C’è stato sempre il costume di lasciare in eredità di chi sarebbe subentrato all’amministrazione delle pratiche legali costosissime”.

Una cosa positiva e una negativa dell’attuale amministrazione?

“In un così breve tempo di amministrazione, considerate le eredità storiche di precedenti conduzioni, fare un’analisi sarebbe improprio. Aspettiamo ancora qualche mese e la situazione generale sarà più chiara”

Una cosa che Lei farebbe da subito?

“Il recupero delle morosità espresse dall’evasione  della Tarsu, dell’Ici, del consumo dell’acqua. Credo si stia parlando di circa 5/6 milioni, che non mi sembrano bazzecole: questo tipo di attività deve essere prioritario. Aggiungo anche che una migliore gestione delle pratiche amministrative ci metterebbe al riparo da contenziosi e risarcimenti che come si vede in questi giorni, pesano terribilmente sul bilancio comunale”.

Una cosa negativa dell’attuale modo di condurre il Consiglio Comunale?

“Devo convenire con Di Gioia in merito al ritardo con cui riceviamo gli atti. Manca il tempo per studiarli e arrivare preparati al Consiglio. Tra l’altro mi piacerebbe che venisse costituita una Commissione Consiliare finalizzata ad avere  un confronto maggioranza opposizione più costruttivo”

Renato Magrelli

Proposta di delibera e regolamento in PDF – clicca qui
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