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Papa Leone XIV: “Il dialogo tra cristiani e altre fedi e culture rende possibile la pace”

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La pace è possibile e non va dimenticato, e per costruirla serve la collaborazione tra le religioni, testimonianza diretta ne sono i momenti vissuti nei giorni del suo primo viaggio apostolico, di cui Leone XIV torna a parlare nei saluti del dopo Angelus. Ecumenismo, dialogo, solidarietà, pace sono stati alcuni degli elementi portanti dei giorni in Türkiye e in Libano, che il Papa ripercorre a partire dall’incontro con il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, “l’amato fratello Bartolomeo” lo definisce il Pontefice, con il quale, assieme a rappresentanti di altre confessioni cristiane”, il Papa ha commemorato, a Iznik, l’antica Nicea, i 1700 anni del primo Concilio ecumenico della storia. Leone XIV sottolinea quindi l’importanza storica dell’odierno anniversario, i 60 anni dal 7 dicembre 1965, quando Paolo VI e Atenagora firmarono la Dichiarazione comune che metteva fine alle reciproche scomuniche del 1054, un passo fondamentale verso il dialogo ecumenico.

Rendiamo grazie Dio e rinnoviamo l’impegno nel cammino verso la piena unità visibile di tutti i cristiani. In Türkiye ho avuto la gioia di incontrare la comunità cattolica: attraverso il dialogo paziente e il servizio a chi soffre, essa testimonia il Vangelo dell’amore e la logica di Dio che si manifesta nella piccolezza.

Il Libano, Paese di convivenza

Del Libano, seconda tappa del suo viaggio, Leone XIV ricorda le “tante testimonianze” che ne confermano ancora oggi l’identità di “mosaico di convivenza”

Ho incontrato persone che annunciano il Vangelo accogliendo gli sfollati, visitando i carcerati, condividendo il pane con chi si trova nel bisogno. Sono stato confortato dal vedere tanta gente per strada a salutarmi e mi ha commosso l’incontro con i parenti delle vittime dell’esplosione nel porto di Beirut. I libanesi attendevano una parola e una presenza di consolazione, ma sono stati loro a confortare me con la loro fede e il loro entusiasmo!

La pace è possibile

I momenti vissuti nei giorni di viaggio in questi due Paesi sono la testimonianza diretta di come la collaborazione tra religioni possa portare alla costruzione di una armoniosa convivenza. E il Papa lo indica, inviando un messaggio diretto ai credenti tutti.

Cari fratelli e sorelle, quanto è avvenuto nei giorni scorsi in Türkiye e Libano ci insegna che la pace è possibile e che i cristiani in dialogo con gli uomini e le donne di altre fedi e culture possono contribuire a costruirla. Non lo dimentichiamo, la pace è possibile!

Le preghiere per il sud e sud-est asiatico

Il Papa infine esprime la sua vicinanza “ai popoli del Sud e del Sud-Est asiatico, duramente provati dai recenti disastri naturali”, offrendo le sue preghiere per “le vittime, per le famiglie che piangono i loro cari e per quanti portano soccorso”, ed esorta “la comunità internazionale e tutte le persone di buona volontà a sostenere con gesti di solidarietà i fratelli e le sorelle di quelle regioni”.

Fonte: vaticannews.it

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