Massimo Cacciari, intervenuto su Radio Cusano Campus durante il programma “Battitori Liberi”, ha espresso una posizione critica sul ruolo dell’Europa nel conflitto tra Russia e Ucraina e sulla gestione mediatica della guerra. Il filosofo ha analizzato lo scenario geopolitico attuale, soffermandosi sui rapporti di forza, sulle responsabilità politiche e sul ruolo dell’informazione.
Il ruolo dell’Europa e la situazione Russia–Ucraina
Cacciari ha affermato che per raggiungere la pace serve trovare un punto d’accordo, ma secondo lui Russia e Ucraina restano ferme sulle proprie posizioni. Ha sostenuto che entrambe debbano assumere una posizione più realistica, evidenziando come l’Europa abbia avuto un ruolo dannoso per gli interessi dei Paesi membri, arrivando ad autosanzionarsi e a entrare in rotta con gli Stati Uniti. Il filosofo ha definito la posizione europea “inutile”.
Politica interna e leadership europee
Nel suo intervento, Cacciari ha criticato la debolezza delle leadership europee, affermando che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni “è la meno peggio” tra quelle attuali. Ha descritto l’Europa come un regime antidemocratico con una forte impronta neoliberista, sostenendo che il presidente Mattarella mantenga una posizione troppo “pallida”. Ha inoltre indicato una contraddizione interna al governo italiano, derivante dal contrasto tra la matrice sociale della destra e un’azione politica che, secondo lui, risponde agli interessi dei grandi colossi economici.
Informazione, opinione pubblica e disinformazione
Cacciari ha denunciato quella che definisce la mancanza di partecipazione democratica dei cittadini, citando in particolare il tema del riarmo. Ha sostenuto che non siano state consultate le persone sul destino delle risorse economiche destinate alla difesa. Ha poi criticato duramente il sistema mediatico, affermando che la guerra venga combattuta anche attraverso la disinformazione e che gran parte della stampa italiana abbia diffuso fake news, con una forte autocensura e senza approfondire le cause del conflitto, né il comportamento della Nato o dell’Europa.










