Alfio Marchini: la disfatta al campidoglio si fa ancora più pesante



Sono stati pubblicati recentemente i dati dei rendiconti delle spese elettorali per la corsa al campidoglio di questa estate e, alcuni numeri hanno letteralmente lasciato a bocca aperta chi li ha letti. In particolare la campagna elettorale di Alfio Marchini che è stata una vera e propria debacle. Chi è questo personaggio “semisconosciuto” che ha rincorso la posizione di sindaco nella capitale?

Per chi non vive Roma, soprattutto dal punto di vista politico, questo nome potrebbe suonare completamente nuovo, ma tanti siti specializzati hanno riassunto la vita di Alfio Marchini in una biografia pubblicata online, come ad esempio quella pubblicata dal sito politicanti.it che può aiutarvi a capire meglio la sua vita personale e professionale.

Ad ogni modo tornando ai nostri dati della campagna elettorale, la sua pesante sconfitta è stata aggravata anche dalla grande spesa affrontata. Andiamo per gradi e prima di sviscerare tutte le cifre diamo uno sguardo ai principali candidati come Giorgia Meloni, che tutti conosciamo, e ha speso 222.311 Euro che sono molto simili ai 223.673 € della neo sindaca Virginia Raggi.

Se la prima ha contenuto le spese evitando di spendere tutto il suo budget, la Raggi ha affrontato una spessa piuttosto alta rispetto agli altri esponenti del Movimento 5 Stelle, ma si tratta comunque di una cifra piuttosto bassa in generale. Questa differenza è ancora più marcata se consideriamo poi i 720.397 Euro spesi da Alfio Marchini per occupare gli spazi espositivi della capitale con la sua foto.

Autobus e pullman turistici sono stati il mezzo preferito del candidato che, però, ha ottenuto risultati pessimi dal punto di vista elettorale. Questo divario si aggrava ancora se consideriamo poi la spesa pro capite per “accaparrarsi” ogni singolo elettore. Se infatti la Meloni ha speso 0,82 Euro per ogni voto e, la Raggi ha fatto addirittura meglio con 0,50 Euro, Marchini ha dovuto sborsare ben 5,00 Euro per ogni elettore che ha votato per lui.

Ben 10 volte in più rispetto alla nuova sindaca della capitale e nonostante i suoi oltre 700 mila Euro spesi, ha portato a casa solo 143.829 voti. Eppure, alla vigilia delle votazioni lui era uno dei favoriti per il centro destra tanto da aver attirato l’endorsement di Silvio Berlusconi, ma la realtà è stata ben diversa.

Da quelle sfortunate elezioni attorno ad Alfio Marchini è calato un lungo silenzio di circa 3 mesi in cui è diventato un vero e proprio “latitante” , fino a che non è tornato allo scoperto e in una intervista a Tempo dove ha dichiarato che non si candiderà per una terza volta alla carica di sindaco. Questo infatti era il suo secondo tentativo e, dopo aver parlato con la Meloni, si era scatenata una ricerca di nuovi candidati unitari senza però nessun esito.

Queste dichiarazioni vanno però in contrasto con chi a fine settembre lo voleva in prima fila nella rinascita di Roma. Infatti, è stato fatto il suo nome come assessore al bilancio della giunta raggi dopo che il posto è rimasto vacante per colpa del caso Muraro. Stando a queste voci, l’errore di Marchini sarebbe stato solamente legato alla campagna elettorale mentre la sua preparazione e competenza sarebbe perfetta per poter aiutare la capitale a risorgere.

 

 

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