Massaggi in spiaggia proibiti?



Roma – Massaggi in spiaggia proibiti? Dopo le disposizioni del  sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, arriva la proposta di una regolamentazione del settore, “per garantire sicurezza a chi vuole un massaggio in spiaggia e offrire sbocchi di lavoro ad almeno 7.000 persone”. L’idea e’ del consigliere regionale del Lazio Luigi Celori (Pdl), che propone di prevedere personale specializzato e provvisto di regolare ‘patentino-massaggi’ negli stabilimenti balneari, per trattamenti sicuri ed eseguiti solo da mani esperte, sulla scorta di quanto prevedeva una norma dei primi del ‘900, ormai spesso dimenticata.
La proposta di legge regionale, che potrebbe essere estesa alle altre regioni, presto sara’ presentata al Consiglio regionale del Lazio. Si tratta di un testo che “vuole trovare una regolamentazione contro le ‘manipolazioni’ improvvisate e pericolose per la salute – si legge in una nota – e raccoglie l’appello dell’Associazione fisioterapisti e pazienti italiani (Afpi)”. Celori, presidente della Commissione di riforma del sistema sanitario del Lazio, nonche’ imprenditore del settore balneare, chiede al legislatore il riconoscimento di corsi di ‘beach massage’, riservati a operatori qualificati e convalidati dalle Regioni.
“Corsi – chiede l’associazione – aperti a fisioterapisti, diplomati Isef, ma anche ad assistenti bagnanti. La richiesta nasce dall’esigenza di combattere il fenomeno dei massaggiatori improvvisati – spiega dal canto suo l’Afpi – che mettono spesso a rischio la salute pubblica”.Tabloid: massaggio in spiaggia
Si attuerebbe cosi’ un servizio richiesto dai bagnanti ormai da  diversi anni e offerto sulle nostre spiagge da massaggiatori abusivi, soprattutto cinesi. E l’associazione, che sostiene Celori in questa battaglia, chiedera’ al Sindacato italiano balneari (che raggruppa i gestori di stabilimenti e aderisce alla Fipe) di ‘”rivolgersi esclusivamente a operatori qualificati e abilitati a garanzia della salute dei propri clienti”.
Insomma, a conti fatti Celori e Gilberto Di Benedetto, presidente dell’Afpi, non hanno dubbi: “Regolamentando i massaggi in spiaggia con apposite leggi Regionali – assicurano – avremmo sbocchi di lavoro per 7.000 italiani. Anche perche’ la figura del bagnino massaggiatore degli stabilimenti idrotalassoterapici risale a una legge del 1927, tuttora in vigore”. Questa normativa, disciplinando l’attivita’ citata in una serie di arti ausiliarie delle professioni sanitarie, accomunava nella stessa sottoqualifica i massaggiatori e i capi-bagnino degli stabilimenti idroterapici. Ma per i secondi (che in base al mansionario potevano effettuare anche i massaggi) “furono rilasciate 423 licenze nel 1927, poi piu’ nulla”.
Dunque bene ha fatto la Martini a regolamentare una situazione di illegalita’. Ma secondo Celori e’ arrivato il momento di pensare a una legge che metta ordine nel settore, consentendo a messaggiatori esperti e formati ad hoc di fornire agli italiani l’agognato relax all’interno degli stabilimenti, seguendo regole igieniche e azzerando i rischi per la salute. E proprio il litorale laziale potrebbe fare da apri-pista per la diffusione in Italia di un nuovo operatore specializzato.
(Mal/Col/Adnkronos) [foldergallery folder=”cms/file/BLOG/335/” title=”335″]

Per una stampa libera


sostieni il nostro lavoro con una donazione

Massaggi in spiaggia proibiti?

Le donazioni con PAYPAL sono sicure al 100%



Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.