Legislazione italiana sui semi di marijuana: ecco come stanno le cose

Legislazione marijuana



Sappiamo bene che lo status legale della cannabis è un tema caldo e sentito dall’opinione pubblica, un tema che necessita tuttora chiarezza al livello formativo.

Lo stesso vale per le semenze.

Infatti, la situazione non è limpida e cristallina per tutti. Tuttavia, una cosa è certa: in Italia è consentito acquistarle in totale sicurezza presso negozi fisici e e-commerce come Sensoryseeds, shop online di semi di marijuana di punta del settore.

Ma cos’altro consente la legge italiana, oltre alla detenzione?

In questo articolo si cercherà di fare maggiore chiarezza in merito alla questione.

Si possono coltivare i semi di marijuana? Questa la posizione della legge italiana

Semi di marijuana: si possono acquistare ma non si possono coltivare

Può sembrare una contraddizione, ma la legge italiana è molto chiara su questo: è consentita la detenzione di semenze di cannabis, ma non la loro coltivazione.

Ma per quale motivo?

Per capirlo occorre fare un passo indietro e menzionare il tanto discusso Testo Unico degli Stupefacenti, conosciuto anche come D.P.R. n. 309/1990. Il testo di legge vieta espressamente uso, detenzione e vendita di qualsiasi sostanza stupefacente, perché nocive per la salute umana.

I semi, di per sé, non nuocciono alla salute e non possono provocare dipendenza. Quindi, ecco spiegato perché è possibile conservarli per scopo collezionistico, ad esempio.

Tuttavia, se questi venissero coltivati, non potremmo avere la certezza che germoglino delle piantine con infiorescenze a basso contenuto di THC: in altre parole, non si può prevedere quello di cui non si è sicuri. E se il livello di THC fosse superiore alla percentuale consentita dalla legge (che, lo ricordiamo, prevede un range di ‘tollerabilità’ dallo 0,2% allo 0,6%), si violerebbe la normativa.

E le conseguenze, inutile dirlo, non sono da sottovalutare: si può essere condannati a reclusione da sette a vent’anni, insieme al pagamento di una pena pecuniaria.

Ma quindi questo vuol dire che la coltivazione della cannabis è vietata in toto?

Non esattamente.

Corte di Cassazione: i canapicoltori non sono più responsabili per la vendita di cannabis a terze parti

Non molti anni fa la Corte di Cassazione aveva effettivamente vietato la coltivazione delle semenze di marijuana per un semplice motivo: credeva che i canapicoltori ne avrebbero tratto vantaggio, dando così il via al traffico illecito di cannabis non legale.

Se questa decisione sembrava aver messo in seria difficoltà il settore della cannabis light, la situazione si ribalta in loro favore nel dicembre del 2019, quando viene emessa una sentenza che deresponsabilizza definitivamente i canapicoltori dalla vendita di cannabis a terzi.

Ma questo vale, ovviamente, per i coltivatori autorizzati.

Se una persona ‘comune’ decide di acquistare delle semenza, non potrà farle germinare, per il motivo che abbiamo detto prima.

Non abbiamo la certezza che dai semi acquistati possano germinare delle piante le cui infiorescenze hanno un contenuto di THC – psicotropo della cannabis – inferiore al livello consentito dalla legge 242/16, ovvero lo 0,6%.

Detto questo, vediamo di capire meglio quali tipologie di semenze possono essere acquistate legalmente.

Semi di marijuana: queste le varietà che si possono acquistare legalmente sul territorio italiano

I negozi di semenze offrono in genere tre tipologie: gli autofiorenti, i femminizzati e i semi a crescita rapida.

I primi due sono sicuramente i più gettonati tra i canapicoltori autorizzati: gli autofiorenti, infatti, sono molto utilizzati perché germinano indipendentemente dalle ore di luce, mentre i femminizzati sono quelli che danno la maggiore probabilità di far crescere piante femmine (atte alla produzione di infiorescenze).

I semi di marijuana a crescita rapida (o fast flowering seeds) sono, come suggerisce il nome, capaci di crescere più rapidamente rispetto alle altre tipologie.

Ma dove possono essere acquistati?

Come abbiamo detto, i collezionisti appassionati possono recarsi sia presso i negozi fisici che effettuare i loro acquisti online. Ed effettivamente, sempre più persone scelgono questa seconda opzione, in quanto garantisce privacy e sicurezza.

In un mondo in cui vi sono ancora troppi pregiudizi nei confronti della cannabis, i collezionisti preferiscono rivolgersi a portali di riferimento poiché riceveranno il loro ordine sotto forma di pacco anonimo, lontano dunque da occhi indiscreti.

Conclusioni

Per concludere, il fulcro di questo articolo era fornire una panoramica generale e riassuntiva della posizione del governo italiano in merito alle semenze di marijuana.

Ricapitolando, ad oggi è possibile acquistarle liberamente presso negozi fisici e online: la detenzione è consentita per usi collezionistici, mentre la coltivazione è espressamente vietata, sempre. Tanto che, nella maggior parte dei casi, questi prodotti recano specificatamente sulla confezione l’indicazione dell’unica destinazione d’uso consentita.

Questo perché, se fatti germogliare, i semi di cannabis darebbero vita a piante ad alto contenuto di THC che rientrerebbero nell’elenco delle sostanze psicotrope e capaci, dunque, di provocare dipendenza al livello psicologico e fisico in chi la assume.

La coltivazione, infatti, è consentita esclusivamente ai canapicoltori autorizzati, i quali sono stati anche deresponsabilizzati di ogni conseguenza legale per la rivendita a terzi in una sentenza del 2019.

Infine, abbiamo visto quali sono le tipologie di semenze disponibili e reperibili in commercio, quali sono i loro tratti distintivi e perché sono le maggiormente scelte.

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