“Molti anni fa la Giunta regionale del Lazio utilizzò un contratto definito di “sale and lease back” per vendere numerosi ospedali del territorio regionale e poi riprenderli sostanzialmente in affitto. Recentemente la Corte di Cassazione Civile, con la sentenza numero 16646/2017 depositata il 7 luglio scorso, ha affrontato gli aspetti giuridici di questi tipo di contratti correlati alla violazione del divieto di patto commissorio, stabilendo definitivamente i criteri che consentono di rilevarne la natura fraudolenta o meno, ed ha rigettato un ricorso con cui era stata impugnata una sentenza del Tribunale di Brescia con cui era stato annullato un contratto del genere.
Secondo la Corte tale contratto, che consiste nella vendita di un bene, solitamente immobiliare, ad una società finanziaria che ne paga il corrispettivo, diventandone proprietaria, per poi cederlo in locazione finanziaria alla stessa venditrice, che versa periodicamente dei canoni di leasing per una certa durata, con la facoltà di riacquistare la proprietà del bene alienato, al termine di durata del contratto, ha scopo di leasing e non di garanzia. Vorremmo sapere se la stessa cosa vale anche nel caso dell’operazione finanziaria “sale and lease back”, intrapresa dalla Regione Lazio anni fa.
E soprattutto cosa succederà al contratto della regione Lazio? Domande che attendono risposte chiare e concrete. Sulla delicata vicenda, Assotutela ha intenzione di depositare un esposto in Procura”. Così, in una nota, Il presidente della associazione Assotutela, Michel Maritato.
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