Roma – Chiesta da Tredicine un’ interrogazione su tre bandi di Zetema



“Ho presentato, questa mattina, un’interrogazione urgente al sindaco ed agli assessori competenti su tre bandi di gara pubblicati da Zetema ed aventi per oggetto l’affidamento in concessione dal dal 1 aprile 2015 al 31 dicembre 2017, fatta salva la facoltà di rinnovare il servizio di anno in anno per un periodo massimo di ulteriori tre anni, di altrettanti punti di ristoro comunali: la Caffetteria ed il Ristorante della Casa del Cinema, sita all’interno di Villa Borghese in Largo Marcello Mastroianni 1, il punto di ristoro la Limonaia sito all’interno di Villa Torlonia ed i servizi di caffetteria e ristorazione posti a servizio dei visitatori dei Musei Capitolini, del Macro e del Museo Carlo Bilotti. Ritengo opportuno, infatti, conoscere i motivi per cui Zetema abbia stabilito quale base d’asta una royalty (10%) e canoni mensili di concessione così esigui ( 5.000 euro IVA esclusa per la Caffetteria ed il Ristorante della Casa del Cinema, 6000 euro IVA esclusa per la Limonaia, 7000 euro IVA esclusa per i Musei Capitolini, 2.500 euro IVA esclusa per il Macro e 4000 euro IVA esclusa per il Museo Bilotti) rispetto al valore delle concessioni, stimato sulla base dei fatturati storici conseguiti dagli attuali gestori e pari ad Euro 9.200.000 oltre IVA per la Caffetteria ed il Ristorante della Casa del Cinema, di cui Euro 4.400.000 IVA esclusa sino al 31/12/2017 ed Euro 4.800.000 IVA esclusa per l’eventuale rinnovo, ad Euro 5.750.000 IVA esclusa per La Limonaia, di cui Euro 2.750.000,00 IVA esclusa sino al 31/12/2017 ed Euro 3.000.000 IVA esclusa per l’eventuale rinnovo, e ad euro 10.540.000 IVA esclusa per i servizi di caffetteria e ristorazione dei Musei Capitolini, del Macro e del Museo Carlo Bilotti, di cui Euro 5.040.000 IVA esclusa sino al 31/12/2017 ed Euro 5.500.000 IVA esclusa per l’eventuale rinnovo (così suddivisi Lotto 1 – Euro 5.750.000; Lotto 2 -Euro 1.440.000; Lotto 3 – euro 3.350.000)”. Lo dichiara, in una nota, Giordano Tredicine, consigliere capitolino e vice coordinatore regionale del Lazio di Forza Italia. “Basta fare due calcoli – aggiunge – per rendersi conto di come questi bandi, così come sono formulati, siano molto convenienti per i privati che se li aggiudicheranno, ma non certo per Roma Capitale. Prendiamo ad esempio la Caffetteria e ed il Ristorante della Casa del Cinema: il valore stimato della concessione per 32 mesi, dal 1 aprile 2015 al 31 dicembre 2017 è 4.400.000 euro IVA esclusa. Considerando la royalty del 10% che il gestore dovrà versare all’amministrazione, ovvero 440.000 euro, ed il canone mensile stabilito come base d’asta a 5000 euro che per 32 mesi fanno 160.000 euro, avremmo 600.000 euro di entrate per Roma Capitale e 3.800.000 per il privato che si aggiudicherà il bando. La base d’asta è al rialzo, certo, ma è evidente che ci sia qualcosa che non quadra. Per quanto, infatti, le offerte dei partecipanti al bando possano essere più alte della base stabilita da Zetema, partendo da una base d’asta così bassa, tra il guadagno del privato e quello dell’amministrazione ci sarà sempre una netta sproporzione, ovviamente a vantaggio del privato. Pertanto – conclude il consigliere– e considerato che concessioni per attività commerciali attribuite in luoghi di altrettanto valore storico-culturale prevedono un corrispettivo di gran lunga più elevato, credo sarebbe estremamente opportuno per Roma Capitale modificare con urgenza i tre bandi in scadenza il 18 febbraio p.v. al fine di effettuare una rivalutazione dei corrispettivi imposti ai concessionari e garantire così un maggiore introito per l’Amministrazione Capitolina” .

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