Dopo due anni dal terribile fatto che sconvolse la piccola cittadina di Anguillara sulle sponde del lago di Bracciano, finisce in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato il fidanzato, Marco Di Muro, che sin da subito aveva attirato l’attenzione degli inquirenti con alcuni comportamenti poco chiari.
Secondo la pubblica accusa Federica è stata uccisa dal suo fidanzato dopo una lite furiosa scaturita dalla gelosia, affogandola sulle rive del lago, a Vigna di Valle, tenendole la testa sotto acqua come sarebbe dimostrato dalle tracce di alghe nei polmoni della ragazza. Si era parlato all’inizio di un malore ma la poca profondità dell’acqua dove è stato ritrovato il corpo hanno fatto subito pensare ad un intervento esterno. Inoltre le alghe che sono state ritrovate nei polmoni di Federica sono state ritrovate anche sui jeans del fidanzato che indossava la notte della scomparsa e questo collocherebbe il Di Muro sul luogo del delitto, anche se lui stesso ha sempre affermato di aver lasciato Federica davanti ad un supermercato della zona.
Ad appesantire ancora di più la sua posizione diversi fatti strani come la fretta di far lavare quelli stessi jeans lasciando un biglietto alla mamma, il telefono smontato e lasciato ad asciugare su un davanzale, le scarpe indossate che sono sparite con la consegna agli inquirenti di un altro paio di differente colore. Tutti elementi che ha convinto la pubblica accusa a prendere la decisione di formalizzare il fermo con l’accusa di omicido volontario.
Una vicenda che si spera tenda ad andare verso una conclusione di giustizia per la famiglia e di verità dopo due anni di indagini, perizie, accuse e contraddizioni.
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