Conosciamo Davide Bulega



Nel mondo della velocità, il cognome Bulega fa venire in mente una famiglia che da tre generazioni è in sella a dire la sua in pista. Bruno, Davide e Nicolò sono i tre moschettieri Bulega. Abbiamo intervistato Davide, il secondo anello, quello che da ex pilota oggi vive da genitore le gesta del figlio, uno dei giovani talenti più interessanti del panorama mondiale:

Da anni la sua famiglia è impegnata nel mondo delle due ruote; quando è iniziata la passione?

La passione l’ha trasmessa mio Padre Bruno. Lui, non correva in pista ma era un grande appassionato. Siamo praticamente cresciuti in mezzo alle moto”.

La prima volta di Nicolò su una due ruote quando è accaduto e dove?

Eravamo in vacanza a Riccione, il cielo era nuvoloso, quando mia moglie mi chiede di fargli provare la minimoto. Le chiesi se era matta, perché aveva solo quattro anni ed era ancora troppo piccolo per me. Alla fine ci andò e da quella volta non è più sceso”.

Quali sono stati i primi passi agonistici di Nicolò?

Nel 2007 partecipa al campionato italiano Minimoto con i colori del Team Speedy Sport e la sua è una stagione in crescendo.  L’anno dopo corre con una ZPF. Tra i risultati ricordo il terzo posto al primo Memorial Bruno Bulega (il nonno) sul circuito cittadino di S’Ilario D’Enza e il terzo posto nella Junior A in Italia.  Nel 2009 è pilota ufficiale della squadra di Stefano Zanetti, titolare della ZPF. Nelle selettive di zona B e nel campionato regionale porta a casa il primo assoluto nelle selettive di zona B e diventa campione regionale dell’Emilia Romagna con una gara d’anticipo. Il 2010 è l’anno del primo passo verso le moto vere; corre il campionato italiano MiniGP 50 cc… Si classifica quarto assoluto nell’italiano e terzo nel campionato europeo di categoria. Conquista ben sette podi tra italiano e europeo. Diventa campione Italiano ed Europeo MiniGP 50 cc con il team RMU nel 2011, mentre nel 2012 è campione italiano 125 PreGP. Nel 2013 si laurea campione italiano Pre GP 250”.

Nel 2014 il grande salto: cosa si prova ad avere un figlio considerato uno dei giovani più promettenti, legato Vr 46 Riders Academy, gestita dal pilota più vincente in attività?

Noi genitori viviamo costantemente sotto stress, è tutto molto complicato ma quando taglia il traguardo ti senti di toccare il cielo con un dito…Lui è molto “consistent” come dicono nel paddock. Valentino gli ha fatto bene anche psicologicamente”.

Rossi che lezioni ha dato a Nicolò e cosa gli ha suggerito per diventare il campione del domani?

A dire il vero non so esattamente cosa si dicono, hanno un rapporto tutto loro. So che Valentino scrive spesso sms e parla molto con Nicolò al ranch o in palestra ma i dettagli li lascio a loro; lo trovo giusto così. Non voglio fare il papà invadente”.

Quali sono gli obiettivi di quest’anno?

Fare esperienza, finire le gare e imparare il più possibile per essere pronti nel 2015”.

Il segreto di Nicolò per andare forte su una Moto 3?

Nicolò, ha un grande talento, inoltre ha un carattere molto determinato. Credo sia questo il suo segreto”.

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Informazioni su Alfredo Di Costanzo 27786 Articoli
Motus vivendi è il suo motto. Ama tutte le declinazioni delle due ruote ed adora vivere nell'universo dei motori. Da quindici anni ha la fortuna di essere giornalista sportivo, occupandosi di tutto ciò che circonda un motore. E' per il dialogo ed il confronto tra chi, pur avendo la stessa passione, ha idee diverse.

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