In moto per… il parco nazionale del Cilento



Diego Inmotoper - Palinuro
Diego Inmotoper – Palinuro

Il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano è tra i più grandi parchi in Italia, infatti occupa la seconda posizione dopo il Parco Nazionale del Pollino. Il Cilento si estende dalla costa Tirrenica fino all’Appennino Campano-Lucano, e dal golfo di Salerno e Policastro. E’ in grado di offrire al mototurista diversi scenari. Si passa rapidamente dalle stupende spiagge delle Aree Marine Protette, alle curve immerse nella natura dei monti , fino a luoghi d’arte e musei. A quota 1.898 m s.l.m. troviamo la vetta del Cervati, la seconda montagna più alta in tutta la Campania, che grazie alle altre due cime del Monte Alburno e del Monte Gelbison, regala alla zona l’appellativo di Dolomiti del Mezzogiorno!
L’itinerario proposto comprende proprio tutti e tre gli aspetti sopraelencati ed è fattibile in un weekend. Partendo dall’Autostrada Salerno-Reggio Calabria A3, consigliamo l’uscita Battipaglia.
Si parte il venerdì di buon’ora, in modo tale da non incontrare traffico eccessivo. Da Battipaglia, sulla SS18, seguiamo per Capaccio Scalo, e poi verso Felitto. Proprio seguendo la tortuosa strada, comprendendo una decina di bei tornanti, si arriva alle Gole del Fiume Calore. La lunghezza dell’intero percorso, non impegnativo, è di circa 8 ore(andata e ritorno) e lo spettacolo naturalistico e le bellezze paesaggistiche che si presentano già dai primi metri di cammino rendono l’escursione estremamente piacevole. Stupende sono le cascate e le rapide lungo il fiume. Ci spingiamo fino al ponte di Pietratetta, creatosi naturalmente successivamente al crollo di rocce. Prima del sentiero c’è un’ottima area attrezzata per pic nic, al ritorno sarà piacevole consumare un pratico e veloce pasto per poi risalire in sella a stomaco pieno! Si fa ritorno sulla statale 18, direzione Castellabate. Nominato uno dei Borghi più belli d’Italia, Castellabate ha ricevuto il riconoscimento dall’Unesco come Patrimonio dell’umanità. Effettivamente il fascino della città colpisce sin da subito grazie alla perfetta conservazione della struttura urbana medievale. Stradine, vicoletti, archi e scalinate appaiono come luoghi magici anche grazie alla luce che regala il tramonto. Dal belvedere è possibile ammirare un panorama incantevole su tutto il golfo.
Il nome della città è ereditato dalla costruzione del Castello dell’Abate, risalente al 1123 ed è meta di molti turisti anche grazie al film “Benvenuti al Sud”, girato nel 2010. Passeremo la notte in un Bed and Breakfast a Roccadaspide, molto carino, con un ottimo parcheggio per la moto, immerso nel Parco del Cilento: Villa Malusa.
Al mattino svegli e carichi re indossiamo i caschi e i guanti per tornare alla scoperta del Cilento. Si inizia con una meta balneare, di sicuro gradimento per le nostre compagne spesso soprannominate, in gergo motociclistico, “zavorrine”. Da Roccadaspide si torna sulla Statale 18 direzione Sapri, per poi seguire le indicazioni per la famosa Palinuro! Ci concediamo qualche ora di relax al sole, e rinfrescandoci nello splendido azzurro del mare godiamo uno spettacolare paesaggio. Ricordiamo che Palinuro ha uno dei fondali più belli di tutto il Mediterraneo; gli appassionati di immersioni troveranno spettacolari grotte ed anfratti.
Distante circa 50 chilometri da Palinuro, nell’interno del Parco Nazionale del Cilento, troviamo Morigerati e la sua Oasi WWF. La strada è piacevole, sempre immersa nel verde e poco trafficata da auto, potremmo quasi dire che incontriamo più mucche che mezzi! Morigerati è un piccolo borgo di origine medievale, che grazie alla sua collocazione e qualità ambientale ha ricevuto la Bandiera Arancione. Assolutamente da non perdere la visita all’oasi WWF “Grotte del Bussento”. Il nome deriva dall’omonimo fiume che nasce dal Monte Cervati e arriva a Morigerati tramite uno sconosciuto percorso che attraversa nel sottosuolo e cosi forma. L’oasi ha un estensione di 607 ettari, è dotata di un percorso natura di livello semplice ed attrezzata con diversi punti ristoro con fontane dove l’acqua è potabile.
Per visitare tutta l’oasi impieghiamo circa 1 ora e restiamo incantati dinnanzi ai canyon presenti nelle Grotte e al vecchio Mulino, dove il fiume Bussento scorre con una certa velocità dando vita a rapide e cascate. L’acqua limpida si integra alla perfezione con i numerosi salici, ontani e il soffice muschio. Tra la fauna invece troviamo trote, gamberi, rane, salamandre, gatti selvatici e lupi. Un saluto va alle guide dell’oasi, persone simpatiche e disponibilissime.
Terminata la gita premiamo lo start della nostra moto per far ritorno a Roccadaspide. La Domenica mattina la dedichiamo al sito storico di Paestum, città fondata dai Greci intorno al 600 a.E.V. Prima prendeva il nome di Poseidonia, da Poseidone, dio del mare, poi nel 273 divenne colonia romana e prese il nome di Paestum. Successivamente, la fine dell’Impero Romano coincise con la fine della città. Infatti nel 500 E.V. ci fù lo scoppio di un epidemia che allontanò tutti gli abitanti. Paestum fu riscoperta nel 1762.
Cosi la visita inizia prima col museo archeologico, dove al suo interno troviamo i documenti dell’evoluzione e della trasformazione della città, tra sculture e tombe, poi si prosegue con la visita alle rovine, tra i templi di Nettuno, di Atena, di Hera e di Cerere, l’anfiteatro e l’agorà.
Camminando tra queste rovine la sensazione che si prova è strana, direi indescrivibile. Toccare una pietra, probabilmente appartenuta ad uno dei templi, ci proietta al passato, lo stesso che ha formato la nostra attuale civiltà. E’ cosi che termina questo fantastico weekend. Totale chilometri macinati partendo da Napoli: 599!

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Diego Zimbardi
“Inmotoper”

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