Dollaro, previsioni di indebolimento al di là di una guerra commerciale



Mentre la prospettiva di una guerra commerciale è salita alla ribalta prioritaria tra i timori degli investitori globali dopo la rapida rappresaglia della Cina alle annunciate tariffe USA, il mercato Forex non sembra aver reagito con la stessa drammaticità. Secondo gli analisti, infatti, il Forex risponderà più lentamente dell’azionario o dell’obbligazionario a quanto accadrà tra USA e Cina, e probabilmente il conflitto commerciale dovrà surriscaldarsi ancora parecchio prima di riversarsi nell’arena valutaria.

Dunque, sono quasi concordi gli analisti, se i titoli azionari globali hanno preso una piega negativa negli ultimi mesi, in seguito al timore che una ricaduta più ampia della guerra commerciale sino-americana possa essere in grado di danneggiare l’economia globale, spingendola fino alla recessione, in realtà sul Forex poco è cambiato, o quasi.

In altre parole ancora, gli analisti si dicono convinti che anche in assenza di una guerra commerciale il dollaro andrà ad indebolirsi nel corso del prossimo anno. Chi ha dunque in mente di aprire posizioni di lungo termine sul dollaro, magari esercitandosi prima con un conto IQ Option demo, dovrebbe dunque tenere in considerazione tale presumibile evoluzione.

È anche vero che i mercati finanziari non sono affatto indifferenti a ciò che accade in ottica dichiarativa, e che le turbolenze si sono calmate quando Washington ha espresso la volontà di negoziare, dopo che le tariffe proposte negli Stati Uniti per 50 miliardi di dollari di merci cinesi hanno provocato rapide ritorsioni da Pechino.

Sul Forex, però, le cose sono parzialmente diverse, e affinché le deboli aspettative del dollaro possano essere infrante, vi sarà bisogno di dati statunitensi in grado di dimostrare che il ciclo economico sarà molto più lungo di quanto chiunque stia anticipando, o movimenti di deficit commerciale molto significativi. Considerando che quasi nessuno si aspetta che ciò accada, le previsioni per il dollaro rimangono quelle di un indebolimento nei mercati valutari.

In particolare, un recente sondaggio condotto da Reuters ha manifestato come 30 dei 55 analisti consultati in merito alla questione hanno affermato che il loro punto di vista sulla performance del dollaro quest’anno non è cambiato in base alla possibile guerra commerciale, mentre 16 intervistati su 55 hanno dichiarato che la guerra commerciale indebolirà ulteriormente il dollaro. I restanti 9 su 55 hanno dichiarato di aver cambiato opinione a favore della valuta statunitense.

“Rispetto all’inizio del 2017 o alla fine del 2016, i mercati ora sono molto più short sul dollaro e questo è uno scenario che offrirà al dollaro una certa protezione al ribasso” – ha poi precisato Jane Foley, responsabile di FX strategist presso Rabobank .

Insomma, traendo una considerazione da quanto sopra anticipato, sembra proprio che il dollaro statunitense sia atteso da una graduale strada di deprezzamento rispetto alle principali controparti e, in particolar modo, rispetto all’euro. La guerra commerciale, per il momento basata solo su dichiarazioni e non certo sull’applicazione di dazi tariffari effettivi, potrebbe comunque produrre effetti nel momento in cui dalle parole… si passerà ai fatti.

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Informazioni su Emanuele Bompadre 16718 Articoli
Emanuele è un blogger appassionato di web, cucina e tutto quello che riguarda la tecnologia. Motociclista per passione dalle sportive alle custom passando per l'enduro, l'importante è che ci siano due ruote. Possessore di una Buell XB12S è un profondo estimatore del marchio americano.

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