Verona, svuotano il conto corrente di un pensionato con una telefonata



Le truffe online sono sempre più diffuse e le strategie illecite diventano sempre più raffinate. È successo a Verona, verso la fine del mese scorso; a un pensionato di 61 anni hanno svuotato il conto corrente, sul quale aveva accumulato i pochi risparmi di una vita, riuscendo a ottenere direttamente dalla vittima le informazioni necessarie per poter portare a termine il colpo.

Vediamo nel dettaglio come è potuto succedere.

Era il 19 giugno quando il malcapitato, mentre era a godersi un po’ di fresco in Alto Adige, ha ricevuto una telefonata, preannunciata da un SMS, da un sedicente operatore delle Poste Italiane, il quale sosteneva di avere il compito di verificare i dispositivi di connessione e le credenziali di accesso al conto corrente del pensionato, su cui sembravano esserci stati dei tentativi di accesso fraudolento.

Nonostante le rassicurazioni del cittadino veronese, il quale aveva verificato da poco il suo saldo e non aveva notato niente di sospetto, il malvivente è riuscito a estorcere al correntista le credenziali per poter entrare nel conto corrente; in poco più di cinque minuti il pensionato si è ritrovato con l’account bloccato e i quasi ventimila euro presenti sul conto svaniti nel nulla.

Certo non si può non sottolineare una certa ingenuità da parte del povero truffato, poiché, come ormai dovrebbe essere chiaro a tutti, determinate informazioni riservate non devono mai essere date a nessuno sconosciuto, anche se questi si presenta in modo impeccabile e apparentemente legittimato a poterle avere; del resto non possiamo negare che non sempre i sistemi di sicurezza studiati dalle banche sono inattaccabili, soprattutto quando gli utenti non sono sufficientemente avvertiti dei rischi che corrono.

Oggi i conti correnti online sono sicuri e vantaggiosi  perché se si attivano tutte le procedure disponibili, quali, tanto per citarne qualcuna, i dispositivi che rilasciano password univoche e temporanee o codici di sicurezza sul proprio smartphone da attivare ogni qualvolta si effettua un’operazione dispositiva, e si ha l’attenzione di non comunicare dati sensibili a terzi, si può stare più che tranquilli.

Va compreso con sufficiente chiarezza che gli istituti di credito presso cui apriamo i nostri conti correnti online non hanno nessun motivo di chiederci le credenziali di accesso, né tramite SMS, né per mail, né tantomeno con una telefonata; quando questo succede c’è da sospettare a ragion di essere vittime di un tentativo di truffa.

Se, dunque, fosse portata avanti da parte delle banche una campagna informativa efficace in tal senso, forse quegli utenti più sprovveduti che non hanno la percezione del reale pericolo, proprio come lo sfortunato pensionato veronese, cadrebbero meno nelle trappole tese da questa nuova ondata di imbroglioni 2.0.

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