La storia di Mafia Capitale



Sentenza Mafia Capitale – Un indagine partita a dicembre del 2014, quando, con l’arresto dell’ex Nar, Massimo Carminati, venne fuori la famosa inchiesta Mondo di Mezzo ribattezzata in seguito Mafia Capitale e che oggi conclude la sua prima fase con la condanna in primo grado nel processo Mafia Capitale.
Un indagine che ha portato alla luce nel corso degli anni, un sistema di mazzette e tangenti per ottenere appalti, dal servizio giardini alla gestione delle famose case d’accoglienza per i migranti.

Un’indagine allargata che ha poi portato all’individuazione di diversi esponenti politici legati a differenti forze, nomi illustri coma l’ex presidente del X° Municipio Andrea Tassone, il capogruppo di Forza Italia Luca Gramazio, il vice capo di gabinetto di Veltroni e Alemanno Luca Odevaine e il vice presidente del consiglio comunale di Roma Capitale Giordano Tredicine, ma la lista è lunga e piena di altri nomi illustri.

Una matassa intricata che ha portato alla ribalta il business degli immigrati che “fatturano” più della droga, le cooperative che gestiscono le case d’accoglienza che lucrano sulla disperazione di chi arriva in cerca di una pace perduta nel loro paese. Un guadagno di oltre 40 milioni di euro l’anno se unito all’attività di gestione dei campi rom, ai lavori di ampliamento gestiti dalla Cooperativa 29 giugno e poi appaltati a cooperative più piccole di approfittatori travestiti da pseudo imprenditori.

Cooperative specializzate nei Misna, i campi dedicati ai minori non accompagnati, perché il Viminale paga 91 euro a minorenne invece che i “pochi” 35 degli adulti, soldi che sono gestiti dalle cooperative che poi provvedono ai fabbisogni degli immigrati, o meglio dovrebbero provvedere.

Un’indagine andata avanti per quasi tre anni e che ha visto la fine oggi con le condanne in primo grado nel processo Mafia Capitale, un processo in cui sono state tolte le aggravanti mafiose all’organizzazione. Un passo indietro nella giustizia, un passo indietro nel condannare un sistema corrotto che ha coinvolto diverse amministrazioni, nell’inchiesta Mondo di Mezzo non c’entra uno schieramento politico definito qui è stata chiamata in causa l’intera classe politica non solo romana ma anche nazionale. Poteva essere una seconda tangentopoli? Forse.

 

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