Cittadinanza onoraria a Maradona: no! Se però, forse si…..



Alcuni napoletani in questi giorni vivono un forte entusiasmo. Mi riferisco a quei tifosi che sono letteralmente impazziti perché all’ombra del Vesuvio è ritornato Diego Armando Maradona. Un fervore che c’è non solo in questi tifosi ma anche in alcuni giornalisti ed opinionisti che si occupano di Napoli e delle sue vicende non solo sportive. Scrivono che a Napoli è venuto D10S, parola che richiama alla famosa mano di Dio del mondiale messicano del 1986.

 

 

Insomma un entusiasmo per un uomo che è stato protagonista di un momento sportivo che lo ha visto vincere 2 scudetti, una Coppa Uefa, una Coppa Italia ed una Supercoppa Italiana. Storia sportiva terminata il 17 marzo del 1991, quando a seguito di un controllo antidoping, l’argentino risultò positivo alla cocaina.

 

 

Vi chiederete il perché di questo articolo, perché non c’è nulla di male nell’entusiasmo di una parte di tifosi verso il proprio beniamino. Infatti non è questa la molla che mi ha spinto a scrivere. Mi spinge a dire la mia, mettendoci da napoletano la faccia e la firma, la voglia di non voler associare l’immagine della mia città ad uno che reputo non possedere i requisiti per essere il volto della mia Napoli. Come calciatore sarà stato anche mirabolante, il migliore, ma è il resto a non piacermi. Addirittura c’è chi chiede che gli venga concessa la cittadinanza onoraria…..Ma come, Maradona dalle mie parti è considerato come una divinità ed io mi permetto di non essergli “fedele”? E’ proprio questo che non accetto: non è l’accostamento sportivo/goliardico/blasfemo ad infastidirmi. E’ il voler prendere lui come ambasciatore nel mondo dei valori della mia città.

 

 

Mi chiederete, a questo punto, cosa mi ha fatto per spingermi a criticarlo? Personalmente nulla, ma quel qualcosa che ha fatto quando viveva nella città più bella del mondo, io non lo dimentico. Lo sport è educazione alla vita, al rispetto dell’avversario e delle regole. Che valori e rispetto sono quelli legati alla cocaina, alla bella vita ed alla camorra? Attenzione nessuno deve sentirsi offeso perché ho scritto solo la verità. Fin quando si parlerà di Maradona come giocatore, ripeto nulla quaestio. Ma se si vogliono consegnargli le chiavi della città, non ci sto! La mia città, martoriata da numerosi problemi, ma che vive una fase di riscatto e di lotta contro certe logiche di malaffare politico/criminali, non deve essere rappresentata da chi aveva contatti con la camorra.

 

 

La sua foto in una vasca a forma di conchiglia in compagnia dei fratelli Giuliano ha fatto il giro del mondo. Qualcuno ha giustificato con il dire che l’ex pibe de oro non poteva conoscere tutti i suoi tifosi; fa strano, però, che se non si conosce una persona, ci si faccia fotografare in una vasca da bagno… con gli stessi personaggi, poi, ci sono foto di brindisi. Vi ricordo chi erano i Giuliano: tra gli anni ’80 e ’90 comandavano a Napoli e provincia. Le loro attività illegali erano legate al calcio scommesse, al traffico di stupefacenti, al racket ed all’usura.

 

 

Leggiamo, poi, cosa l’ex boss di Miano ma oggi collaboratore di giustizia, Salvatore Lo Russo ha dichiarato: “Maradona si rivolse a me nell’occasione in cui subì il furto di una ventina di orologi e del Pallone d’Oro. Gli feci recuperare gli orologi tramite Peppe ‘o biondo che li trovò presso i Picuozzi dei Quartieri Spagnoli, mentre non fu possibile recuperare il Pallone d’Oro che avevano già sciolto. Mandai ai Quartieri 15.000.000 di lire che, però, mi furono poi mandati indietro. Ricordo che uno tra gli orologi che mi mandarono non apparteneva a Maradona e questi non volle tenerlo per sé, tanto che lo regalai a Pugliese”.

 

Chi è Pietro Pugliese? Uno che ha raccontato ai giudici che la rapina era un avvertimento che il “sistema” fece a Maradona per convincerlo a favorire chi gestiva le scommesse clandestine. Va detto che l’accusa di Pugliese è stata ritenuta infondata dalla magistratura. Bene, come può l’ambasciatore di Napoli, seppur in un momento passato, essere amico del peggior nemico della città?

 

 

Chi parla di amore sconfinato di Maradona per Napoli, perché non ricorda che nel 1989 voleva andare al Marsiglia? “Nell’estate del 1989 avevo firmato un contratto con Bernard Tapie. Era tutto pronto. Dopo quattro ore di incontro, Ferlaino mi disse che se avessimo vinto la Coppa Uefa mi avrebbe lasciato andare. La coppa l’abbiamo vinta ma alla fine mi impedì di andare al Marsiglia”. (Fonte Sky) Così ricostruì la vicenda, nel 2013, Corrado Ferlaino, dalle colonne del Corriere dello Sport (22 ottobre): “Avrei potuto cederlo all’Olympique Marsiglia, nell’89 e scelsi l’unica linea che ritenevo e ritengo ancora oggi percorribile: rifiutare non solo la trattativa, ma persino l’incontro con Tapie (…) lui venne a Napoli, ma io non lo ricevetti. L’avessi fatto anche solo per cortesia, sarebbe venuto fuori un pandemonio, avrei offerto la possibilità di scrivere qualsiasi cosa, avrei alimentato discussioni di ogni genere. Il Marsiglia aveva parlato direttamente con un mediatore e con il procuratore di Diego, da me arrivò in un secondo momento. Io non concessi nessuna speranza, anzi evitai persino di pranzare assieme. Io non avevo intenzione di privarmi di Diego, l’avessi fatto il Napoli non avrebbe vinto il secondo scudetto”. E’ non è vero quanto ho scritto?

 

Però, sapete, da napoletano sono abituato alla tolleranza, alla comprensione, al dialogo, all’accoglienza, al perdono. Da noi la memoria c’è ma c’è anche il cuore. Vi dico che quasi quasi più che cambiare idea, avrei una proposta da fare. E’ indubbio che Maradona sia stato lo sportivo che meglio ha rappresentato Napoli in Italia e nel mondo. Allora so che gli errori fanno parte del gioco chiamato vita così come il perdono è il miglior gesto per un cristiano.

 

Se Maradona denunciasse pubblicamente i propri errori, se dicesse di aver sbagliato e che certe scelte non vanno fatte, beh, da quel momento davvero potrebbe essere non solo l’ambasciatore partenopeo globale, ma anche un esempio per i giovani.

 

Errare è umano, ed anche i più grandi sportivi sbagliano. La caduta di un D10S negli inferi può trasformarsi, attraverso la denuncia ed il pentimento, nella risalita nell’Olimpo. Voi cosa ne pensate?

Per una stampa libera


sostieni il nostro lavoro con una donazione

Cittadinanza onoraria a Maradona: no! Se però, forse si.....

Le donazioni con PAYPAL sono sicure al 100%



Informazioni su Alfredo Di Costanzo 27831 Articoli
Motus vivendi è il suo motto. Ama tutte le declinazioni delle due ruote ed adora vivere nell'universo dei motori. Da quindici anni ha la fortuna di essere giornalista sportivo, occupandosi di tutto ciò che circonda un motore. E' per il dialogo ed il confronto tra chi, pur avendo la stessa passione, ha idee diverse.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.