Prestiti, in Italia situazione a due velocità



In aumento i prestiti bancari destinati alle famiglie, mentre continua a non ingranare la marcia degli investimenti destinati alle imprese: è questa la sintesi che emerge dai dati del Bollettino Statistico Moneta e banche della Banca d’Italia, che fa il punto sul settore in Italia.

Per un mercato destinato alle famiglie che continua a crescere c’è, invece, il sistema delle imprese che resta stabile e non ingrana la marcia superiore; parliamo dei prestiti che, come rivelato dall’ultimo Supplemento al Bollettino Statistico Moneta e banche realizzato da Bankitalia, presentano per l’appunto uno scenario a due volti e velocità.

Crescono i prestiti alle famiglie. Da un lato, infatti, ci sono i finanziamenti al settore privato: il dato, corretto per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, fa registrare infatti una crescita su base annua dello 0,5 per cento (1,2 per cento soltanto a ottobre). In particolare, sono i prestiti alle famiglie che fanno segnalare le performance migliori, con un incremento a novembre dell’1,8 per cento sui dodici mesi.

Ancora qualche titubanza. Dall’altro lato, però, ci sono i finanziamenti alle società non finanziarie, che sono rimasti stabili su base annua e crescono di poco – 0,8 per cento – nel mese precedente, a riprova di difficoltà ancora presenti nell’accesso al credito, come evidenziato anche nella guida realizzata sul portale http://www.fissovariabile.it, portale specializzato nelle tematiche finanziarie. Il report di Bankitalia, poi, si sofferma anche sui tassi d’interesse sui finanziamenti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni: aggiungendo anche le spese accessorie, il numero ha raggiunto il 2,35 per cento; quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo sono all’8,02 per cento.

Doppia velocità. Di poco inferiori i tassi d’interesse sui nuovi prestiti di importo fino a 1 milione di euro alle società non finanziarie, che invece sono risultati pari al 2,23 per cento; per quelli che invece sono di importo superiore a tale soglia, si arriva all’1,11 per cento. Infine, i tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono rimasti stabili (0,41 per cento a novembre e ottobre).

La situazione delle banche. In calce al documento, la Banca d’Italia scrive anche che “frenano le sofferenze delle banche, aumenta la raccolta”. In particolare, “a novembre il tasso di crescita sui dodici mesi delle sofferenze – tenendo conto delle discontinuità statistiche ma senza correggere per le cartolarizzazioni e le altre cessioni – è stato pari a -1,7 per cento (-1 per cento a ottobre). Quando si corregge tale tasso di crescita per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, analogamente a quanto si fa per i prestiti, il tasso di crescita sui dodici mesi delle sofferenze è stato a novembre dell’11,8 per cento (12 per cento nel mese precedente)”. Analizzando il tasso di crescita dei depositi del settore privato sui dodici mesi si registra un aumento al 4,4 per cento, mentre la raccolta obbligazionaria, incluse le obbligazioni detenute dal sistema bancario, è diminuita del 9,3 per cento su base annua (-9 per cento nel mese precedente)”.

È il momento di un prestito? I numeri “crudi” fin qui elencati hanno una spiegazione anche nell’accelerazione data dalle banche, che spingono proprio sul credito per recuperare il fatturato perso in questi anni di crisi, lanciando offerte innovative e a volte stravaganti, approfittando del business dei tassi bassi derivante dalla politica economica della Bce. Gli esperti ricordano che il primo passo per programmare un prestito è quello di concentrarsi sulle sue effettive finalità, richieste anche dall’istituto finanziatore per definire la destinazione del rischio e quindi le condizioni da applicare; non meno importante è verificare i tassi proposti, e in particolare il Tan (tasso annuo nominale) e il Taeg (tasso annuo effettivo globale), che comprende gli interessi e le spese.

 

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