Salvini ca nisciun’ è fess!



Matteo Salvini sfida il Mr. Bean con l’accento fiorentino, per aggiudicarsi il premio di tormentone televisivo. Non c’è canale che non omaggia almeno una volta al giorno il vecchio leghista scambiato per nuovo; la sua esposizione è tale da indurre a credere che abbia il dono dell’ubiquità.

Una presenza massiccia che si spiega, a mio avviso, nella logica di delegittimare il Movimento Cinque Stelle e Silvio Berlusconi. Risponde, soprattutto, a creare a destra un servo sciocco dei poteri forti; l’opposizione se gestibile diventa la stampella aggiuntiva di chi manovra Palazzo Chigi.

Qual è la strategia per attuare questo piano? Convogliare il malcontento generale in una forza che a chiacchiere urla quello che la pancia degli italiani ha voglia di sentire, ma nei fatti ha usato in malo modo il lato b di tutti noi. Iniziamo da cos’è la Lega Nord e Autonomie (si chiama così). Per un ventennio ha parlato di secessione con lo slogan “Roma ladrona”.

Alla prova dei fatti, però, il partito che sogna la nazione padana ha mostrato gli stessi vizi degli altri. Dalla maxi tangente Enimont alle lauree albanesi, passando per Francesco Belsito, Alberto da Giussano ha simboleggiato il peggior corrotto razzolare. Il tutto condito da cori razzisti e xenofobi, con il “Senti che puzza scappano li cani, stanno arrivando i napoletani” inno del maestro Salvini cantato alle feste dove c’è chi ce l’ha duro ma si laurea, fasullamente in Albania.

Da un po’ di tempo a questa parte, queste ruberie e questi cori sono stati accantonati attraverso un goffo tentativo di rimozione degli stessi. La Lega, nata nel 1989, deve sembrare agli occhi di chi guarda la tv come una giovane verginella alla ricerca di un moroso, possibilmente dall’accento meridionale. Fa nulla che questa verginella si è concessa più volte a uomini dall’accento meridionale ma d’onore; onore inteso nel senso proprio delle ‘ndrine.

Vergine deve restare, u capisti? Insomma la Lega e Salvini devono sembrare il nuovo che avanza, alla conquista del voto dei terroni, ops meridionali. T-shirt con scritte che sembrano partorite dalla particella di sodio di quella famosa acqua minerale, l’incazzatura facile e continui movimenti di collo da destra a sinistra, e il gioco di fare fessi anche quelli del Sud è fatto. I talk show si trasformano in risse quando c’è di mezzo siur Matteo; una campagna la sua, a mio parere, fondata sull’odio, che sfrutta i disagi di milioni di italiani, ma non offre soluzioni concrete e avvelena il clima. Ma chi è questo giovanotto rampante?

Di lui sappiamo che ha una compagna Giulia Martinelli, entrata a far parte dello staff dell’assessore lombardo al welfare Maria Cristina Cantù, con un compenso annuale di circa settantamila euro. Il debutto in politica avviene ieri, nel 1993, quando diventa consigliere comunale di Milano.

E’ stato cronista del quotidiano la Padania, chiuso di recente dopo aver incassato in totale sessantuno milioni di euro di contributi statali. Da dieci anni, seppur con più assenze che presenze è eurodeputato. Grazie all’azione dei magistrati, che fa fuori la classe politica che lo ha gestito per tanti anni, ha l’opportunità di diventare segretario della Lega Nord e Autonomie.

Il suo pensiero è che il Nord da solo, senza la zavorra del Sud, può permettersi l’euro. Ha l’abilità, ripeto, di dire cose che in molti pensano, ma non è credibile e non solo perché non spiega le soluzioni ai problemi. Per farmi capire meglio, facciamo finta che quanto ho ricordato in questo articolo non corrisponda al vero.

Bene, vi chiedo negli ultimi ventuno anni, quanti hanno visto la Lega Nord e Autonomie al governo? Appunto, Salvini ca nisciun’ è fess!

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Motus vivendi è il suo motto. Ama tutte le declinazioni delle due ruote ed adora vivere nell'universo dei motori. Da quindici anni ha la fortuna di essere giornalista sportivo, occupandosi di tutto ciò che circonda un motore. E' per il dialogo ed il confronto tra chi, pur avendo la stessa passione, ha idee diverse.

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