Auto e moto: il bancomat del Governo

Bollo auto, si prescrive in 3 anni: si può impugnare la cartella



Siamo alle solite: quando il governo ha bisogno di soldi, usa le auto e le moto come un bancomat. La vicenda del bollo per i veicoli ventennali prosegue con diversi sviluppi, i cui esiti positivi o negativi dipendono dalla regione di residenza.

La Legge di Stabilità approvata dal governo Renzi prima di Natale, infatti, ha sancito l’abolizione dell’esenzione dal pagamento del bollo per i veicoli tra i venti e i trent’anni, mantenendola per quelli ultratrentennali; essendo materia di competenza regionale, alcune regioni decideranno diversamente. Ad esempio la Lombardia intende mantenere le agevolazioni per i veicoli ventennali, mentre la Campania sembra indirizzata all’esenzione solo per i veicoli certificati. In pratica saranno le decisione politiche delle singole regioni a stabilire la sorte delle ventennali. Scelte influenzate dalla circostanza che l’eventuale esenzione si trasformerà in minori entrate; con questi chiari di luna e con i tagli dei fondi centrali destinati alle periferie, quali regioni potranno farne a meno? Di fatto avremo sempre di più cittadini di serie A e cittadini di serie B, con quest’ultimi, c’è da scommetterci, ad avere un accento meridionale. Così come per i premi assicurativi, la residenza diventa elemento discriminatorio.

Che il governo vada in cerca di soldi non è una novità, ma tassare le auto e le moto storiche è eccessivo. Proteggendole, innanzitutto, si valorizza la nostra storia e si preserverà l’indotto lavorativo fatto di meccanici, carrozzieri, organizzatori di raduni, assicuratori, turismo motoristico e venditori di ricambi. Chi ha partorito questo provvedimento dimostra d’essere inesperto come chi mise al mondo il “Monti Super Bollo”; l’intento è incassare più denaro, ma la realtà dice e dirà meno entrate. Sì, perché le ventennali per molti oltre ad essere una passione sono anche l’unico mezzo di trasporto che si può permettere; un bollo elevato costringerà molti di loro alla rottamazione (i paesi esteri grazie al caro assicurazioni già hanno fatto incetta di gran parte dei nostri veicoli).

E’ pur vero che bisogna tutelare la storicità del mezzo con un’adeguata documentazione come l’iscrizione a un registro storico, ma è pur vero che non si può fare di tutta l’erba un fascio. A tal fine potrebbe rivelarsi utile l’istituzione di una doppia iscrizione al registro storico: targa oro e targa d’argento. La prima andrebbe solo a quei veicoli perfettamente restaurati o conservati, la seconda a quelli che hanno subito piccole ma inevitabili modifiche che venti e passa anni di onorata carriera hanno reso necessarie. Una certa selezione deve esserci, basata non sul tipo e modello ma sulla qualità di conservazione.

La discriminazione, invece, non solo non porterà a nessuna nuova entrata, ma sarà deleteria perché insieme ai meno introiti sarà distrutto il nostro patrimonio motoristico viaggiante. Cari politici, abbiate bontà: se non siete competenti di una materia, evitate di legiferare in merito. Grazie!

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Informazioni su Alfredo Di Costanzo 27840 Articoli
Motus vivendi è il suo motto. Ama tutte le declinazioni delle due ruote ed adora vivere nell'universo dei motori. Da quindici anni ha la fortuna di essere giornalista sportivo, occupandosi di tutto ciò che circonda un motore. E' per il dialogo ed il confronto tra chi, pur avendo la stessa passione, ha idee diverse.

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