Roma – Tredicine: “È inconcepibile l’aumento della tassa di soggiorno.”



Nel bilancio del comune di Roma ci sarebbe un ulteriore aumento della tassa di soggiorno per i turisti che potrebbe portare ad un ulteriore crisi del settore alberghiero già molto provato dopo il raddoppio del contributo avvenuto appena quattro mesi fa.

Certamente, bisogna pretendere dalla prima industria della Capitale un apporto importante, ma non è con l’aumento delle tasse che si può pensare di incrementare gli introiti. Soprattutto se questi, poi, anziché essere rinvestiti almeno in parte nello stesso settore che li ha prodotti, vengono utilizzati per tappare i buchi nei bilanci di partecipate che di soldi ne hanno sprecati a palate” . Dichiara, in una nota, Giordano Tredicine, consigliere di Roma Capitale e vice coordinatore regionale del Lazio di Forza Italia.

“Invece di ricorrere sempre a balzelli – prosegue Tredicine – bisognerebbe imparare una volta per tutte a sfruttare come si deve quella che è la nostra vera, ed in questo momento unica, ricchezza. Il nostro “petrolio” è il nostro patrimonio storico e artistico. E’ questa la fonte da cui bisogna attingere. Un patrimonio straordinario ed unico al mondo che Roma, ed in generale l’Italia, valorizza si e no al 25% delle sue reali potenzialità. A dimostrazione di quanto questo sia vero, basti pensare che il Louvre di Parigi, da solo, fattura ogni anno più di tutti i musei italiani messi insieme. Aumentare ancora il contributo di soggiorno, invece, non sortirebbe altro effetto se non quello di ridurre sensibilmente i flussi turistici comportando di conseguenza la perdita di migliaia di posti di lavoro. Tanto per cambiare.”

“Roma – continua Tredicine – può e deve vivere di turismo, ma questo può avvenire solo a condizione che ovviamente ci siano i turisti. Il turista medio, infatti, sarà sicuramente disposto a pagare 2 o 3 euro in più per entrare nel Colosseo perché comprende che ciò che sta visitando è unico al mondo, ma di certo non con altrettanta facilità comprenderà che un albergo qualsiasi, in una qualsiasi parte di Roma (anche in periferia), in una qualsiasi stagione dell’anno, costi il 20% in più rispetto alla media delle altre grandi capitali europee e, fatti due conti, opterà per un’altra meta. Così come opterà per un’altra meta anche una frazione dei turisti con forte capacità di spesa. Chi tra questi non è stato mai a Roma, infatti, probabilmente ci verrà lo stesso, ma chi c’è già stato non sarà certo invogliato a tornare”.

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