Fiumicino – Sbloccare la situazione dell’area archeologica



Il deputato PD Emiliano Minnucci ha presentato un’interrogazione parlamentare firmata anche da Marco Miccoli, Monica Gregori, Umberto Marroni, Marietta Tidei, Andrea Ferro, Michele Meta e Lorenza Bonaccorsi riguardante l’area archeologica che va da Fiumicino fino ad arrivare ad Ostia. Più volte in quest’ultimo anno si è parlato di una rivalutazione del patrimonio artistico della zona ma l’attuale situazione della sopraintendenza dello stato non permette al momento il netto miglioramento che questa zona meriterebbe rivalutando una fascia turistica importante vista la vicinanza dell’aeroporto internazionale Leonardo da Vinci.

“Ho presentato un’interrogazione parlamentare -dice Minnucci- volta a chiedere al Governo e al Ministero dei beni culturali maggiori informazioni e chiarimenti sulla situazione dell’area archeologica dei Porti di Claudio e Traiano e dell’antica Necropoli di Portus, la quale dopo numerosi investimenti per lavori di restauro partiti nei lontani anni ’80 non ha mai ricevuto le autorizzazioni necessarie per la definitiva e continuativa apertura al pubblico.
Oggi l’area è gestita dalla Soprintendenza di Roma ed è visitata principalmente grazie alle iniziative culturali organizzare dall’Amministrazione del Comune di Fiumicino, da alcune Associazioni culturali e da un Comitato locale nonostante la presenza di problemi logistici piuttosto seri, come la mancanza di parcheggi e di mezzi pubblici per raggiungere gli scavi, nonché di personale addetto, visto che l’intera zona archeologica è gestita solo da volontari.”

Dello stesso parere il consigliere comunale William de Vecchis che in una sua proposta puntò sulla gestione dei siti archeologici da parte delle Proloco e dalle numerose associazioni del territorio. “Ben venga l’interrogazione del parlamentare Pd, Minnucci, sui siti archeologici di Fiumicino. Qualsiasi iniziativa che possa smuovere il Governo su questo argomento è oro colato. Io la mia proposta per restituire al pubblico l’immenso patrimonio artistico presente su questo territorio l’ho fatta: un protocollo d’intesa con tutti gli enti interessati per assegnare la gestione delle aree archeologiche ad associazioni culturali e ProLoco, ipotesi peraltro prevista anche dall’articolo 118 della Costituzione Italiana. Si tratterebbe di un metodo semplice e assolutamente a costo zero per lo Stato per aprire i grandi tesori conservati “sotto naftalina” e chiusi al grande pubblico, creando al tempo nuovi posti di lavoro (basterebbe far pagare un biglietto). Vedere il museo delle navi andare in malora, la splendida Necropoli di Porto aperta soltanto due giorni al mese, il porto di Claudio e Traiano, una bellezza pari a quella del Colosseo, accessibile soltanto la penultima domenica del mese, è uno strazio. Da qualche mese si è anche formato un comitato promotore che cerca di restituire alla collettività questi tesori. Mettiamoci seduti e ragioniamoci. Qui serve la massima condivisione possibile. Questa battaglia non deve diventare politica ma comune per il bene del nostro territorio, che sul turismo potrebbe campare di rendita.”

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