Chi è capace proponga, ma basta critiche sul passato, di Stefano Zito



Leggo dalla sua prima volta il Tabloid e trovo ottima l’architettura giornalistica e davvero molto interessante la possibilità, da parte dei lettori, di esprimersi
commentando gli articoli pubblicati; addirittura, per i più colti, la chance, non comune, di pubblicare, a firma propria, le recensioni.
Davvero complimenti! Un eccezionale sviluppo della massima di Montanelli che il giornale vanta in testata.
Dare voce a tutti, però, comporta anche qualche problema, si raccolgono commenti, opinioni, punti di vista parziali, anonimi; talvolta si concretizzano con
editti politici o pseudo tali, difese ad oltranza, frammenti di ideologie sepolte, offese, etc.
La questione politica ad Anguillara ormai ha raggiunto livelli realmente esagerati, si parla insistentemente del passato ventilando rapporti tra
incompetenti, famiglie, corruttori e corrotti, istituzioni proprie di terzo mondo; decenni di omertà di stampo paramafioso. Strano, a questo punto, che non sia inserita anche la Curia nelle dispute, forse perche la diocesi è lontana.
Si continua a disprezzare, a torto o a ragione, quanto realizzato o non realizzato o pure realizzato malamente.
Oltre a disquisire appunto su chi, a destra o a sinistra e variabili, ha governato. C’è chi offende e chi si difende, chi si piange addosso, chi si erge a paladino.
Cori stonati di soggetti che ha per anni hanno vissuto, convissuto e diviso l’aria con gli amministratori pro-tempore.
Poi c’è la questione Acqua Claudia, la passeggiata, il Torrione, il Museo e la piroga, la stazione, il cavalcavia e l’Anguillarese, la differenziata, la Tarsu e poi e
poi e poi. Non parliamo delle ultime elezioni ed annessi, che palle cò stì manifesti! Basta! Chi è capace esca fuori e dica, proponga o faccia qualcosa di concreto, ma
basta critiche sul passato! Queste retoriche concettuali che in taluni possono definirsi demagogie populiste, di
regola non portano a nulla di buono, esse semmai possono creare le condizioni per allontanare definitivamente la politica dall’uomo comune, con il rischio dell’avvento
di coloro che cavalcando la crisi, potrebbero  ottenere con il minimo sforzo, il massimo risultato. La storia è colma di esempi: Lenin, Hitler, Mao, Pol Pot, Castro ed altri sanguinari
galantuomini che hanno approfittato delle masse. Guardatevi intorno, pensate che nessuno ci possa provare?
Fate lavorare chi può e piantatela di parlare del passato. Per riguadagnare terreno bisogna anche saper investire, altro che risparmiare.
Un’economia asfittica strangola le ambizioni, solo assumendosi responsabilità e rischi si può risalire e risanare, la competenza ed il coraggio faranno la
differenza. Anche questa sarebbe una straordinaria dimostrazione di democrazia, senza ingombranti compromessi.

Stefano Zito

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